Meta, l’azienda madre il visore VR Quest, ha annunciato ieri che lancerà una nuova offerta educativa per i dispositivi Quest, con l’obiettivo di renderli uno strumento utile per l’insegnamento nelle scuole. Secondo Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, questa offerta “consentirà a insegnanti, educatori e amministratori di accedere a una serie di applicazioni e funzionalità specifiche per l’istruzione e di gestire più dispositivi Quest contemporaneamente, senza la necessità di aggiornare e preparare singolarmente ogni dispositivo in classe o in un qualunque ambiente di formazione”. Questa iniziativa è supportata da ricerche che dimostrano come l’apprendimento tramite realtà virtuale possa migliorare le prestazioni degli studenti e il loro coinvolgimento.
Tuttavia, Meta ha chiarito che l’implementazione completa di questa nuova offerta educativa richiederà tempo. Clegg ha affermato che si tratta di una scommessa a lungo termine e che non ci sono aspettative di guadagni immediati. La compagnia ha anticipato che il nome e le caratteristiche del prodotto saranno annunciati nei prossimi mesi. Sarà reso disponibile nei mercati supportati da Quest for Business (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Giappone e buona parte dell’Europa occidentale, Italia inclusa) e destinato a istituzioni con studenti di età superiore ai 13 anni.
Il lancio di questo progetto ha destato non poco stupore nel settore tech e nell’opinione pubblica in generale, anche se non è passata inosservata la concomitanza con un’altra notizia, quella dell’abbassamento dell’età minima per l’uso WhatsApp a 13 anni, per cui Meta ha ricevuto numerose critiche. L’impegno da parte della compagnia nell’ambito dell’istruzione è comunque da considerarsi un passo avanti significativo, nonostante vi siano alcune preoccupazioni riguardo alla dipendenza dai dispositivi e ai costi associati all’adozione di questa tecnologia nelle scuole.
A.L.R