WHATSAPP AGGIORNA L’INFORMATIVA SULLA PRIVACY

La multa comminata dalla Irish Data Protection Commission (DPC), nel settembre 2021, nei confronti della società Meta a causa del non rispetto dell’obbligo di trasparenza previsto dal GDPR, doveva essere compresa tra 30 e 50 milioni di euro, ma in seguito alle richieste dei Garanti di altri paesi è stata aumentata a 225 milioni di euro. WhatsApp aveva dichiarato che la cifra è sproporzionata, quindi presenterà appello, ma rispetterà comunque la richiesta di modifica dell’informativa.

La nuova policy sulla privacy fornirà maggiori informazioni sulla raccolta e uso dei dati degli utenti, come sono protetti e come vengono condivisi con Meta. La novità è quindi completamente differente da quella annunciata a gennaio che richiedeva l’approvazione da parte degli utenti. Le modifiche non sono state ancora pubblicate e la versione attuale dell’informativa risale al 4 gennaio.

Secondo la UE, infatti, non basta il messaggio a tutto schermo che WhatsApp mostra ai suoi utenti sempre più spesso, con l’intento che premano su “Accetta”, ritenuto insufficiente a spiegare a chi usa WhatsApp cosa sta per cambiare in merito ai suoi dati personali.

La vicenda, ormai, dura da mesi: il primo tentativo da parte di Meta, che al tempo si chiamava ancora Facebook, di cambiare la privacy policy di WhatsApp risale infatti a gennaio 2021. Da quel momento le Autorità Garanti della Privacy della stragrande maggioranza d’Europa si sono rivoltate contro il gigante di Menlo Park, seguite a ruota dalle equivalenti autorità di altri Paesi, di mezzo mondo.

Così, in questa lunga e complicata vicenda, la cosa più paradossale è che per gli utenti europei di WhatsApp non cambia assolutamente nulla. La novità verrà, infatti, introdotta solamente negli Stati Uniti senza arrivare, probabilmente mai, in Europa. Si tratta della possibilità di passare alcuni dati degli utenti di WhatsApp ai partner commerciali di Meta, in primis a chi ha un profilo WhatsApp Business.

In UE non sarà fatto, perché è in parte in contrasto con la normativa GDPR che regola la gestione dei dati personali degli utenti.

WhatsApp, però, è stata costretta dalla Unione europea ad avvertire i suoi utenti su:

  1. Come i dati personali vengono gestiti,
  2. Se e quando i dati vengono scambiati con Meta o altre società,
  3. Per quanto tempo restano nei server,
  4. Come e quando vengono cancellati.

Ma secondo l’Unione WhatsApp non ha provveduto in maniera corretta e chiara nell’apportare tali modifiche, multando così la società che ha dovuto provvedere nella creazione di un nuovo banner.

Nel nuovo banner WhatsApp non chiederà nessun permesso esplicito, né apporterà cambiamenti al servizio di messaggistica. Gli utenti europei vedranno solo il banner all’inizio dell’elenco delle chat, dal quale sarà possibile accedere alla nuova versione dell’informativa sulla privacy, più dettagliate come chiede l’Europa, e potrà anche chiudere per sempre il banner.

Non ci sarà un pulsante per accettare alcunché, perché non c’è nulla da accettare: si tratta solo di informazioni fornite agli utenti, che possono leggerle o anche ignorarle.

Una portavoce dell’azienda ha confermato che verrà presentato appello, ricordando che WhatsApp garantisce la massima protezione con la crittografia end-to-end.