LE CITTÀ DEL FUTURO SEMPRE PIÙ ECOSOSTENIBILI

Quando si parla di sharing economy (economia della condivisione) si fa riferimento a beni o servizi che vengono condivisi o erogati tra individui mediante delle piattaforme di condivisione. Così le tecnologie digitali stanno contribuendo a creare modalità innovative di spostamento da un luogo all’altro. In particolare con riferimento alla mobilità ci si riferisce alla possibilità di noleggiare veicoli con modalità che sono sempre più aderenti alle esigenze delle persone, creando forme di mobilità condivisa che stanno rivoluzionando il concetto di utilizzo del mezzo di trasporto.

Servizi di ridesharing e on demand come Uber o Lyft, programmi di car sharing, bike sharing, scooter sharing e viaggi condivisi, sono i nuovi protagonisti del cambiamento. Accomunati dall’obiettivo di rendere gli spostamenti più efficienti e meno inquinanti.

La Smart Mobility è uno strumento per ottenere uno sviluppo sostenibile della città che punta ad offrire un’esperienza di mobilità senza soluzione di continuità in maniera flessibile, integrata, sicura, on demand e conveniente.

Smart Mobility significa anche green, che si tratti di auto elettriche o di piste ciclabili. L’obiettivo finale dell’introduzione di una mobilità smart nelle nostre città è sempre quello di ridurre il traffico, l’inquinamento, di creare flussi intelligenti e senza interruzioni, e rafforzare le economie di scala per promuovere una mobilità accessibile a tutti.

È un concetto che sempre più si sta facendo strada nella nostra cultura, e lo dimostra il grande aumento di auto elettriche, che in Italia sono raddoppiate nel giro di 9 mesi crescendo dalle 99.000 di fine dicembre 2020 alle 2000.000 di settembre 2021, come si legge nel Report di Smart Mobility della School of management del Politecnico di Milano.

Considerando anche bicilette, motocicli e bus, i mezzi elettrici immatricolati in Italia nel 2020 sono cresciuti del 61%. Questa forte impennata, però, ancora non basta perché, anche se il trend proseguisse con questo andamento, arriveremmo al 2030 a disporre di circa 4 milioni di veicoli elettrici, ben al di sotto degli obiettivi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 (PNIEC).

In Italia è Milano la città più smart, che grazie all’introduzione dei servizi di car sharing, attivati da poco più di 5 anni, ha avuto da subito un grande successo, modificando la mobilità nella vita di tutti i giorni. Con il car sharing gli spostamenti in città sono diventati a misura d’uomo, si riducono il traffico e l’impatto ambientale ed inoltre il consumatore non deve pensare agli oneri di manutenzione del veicolo.

Non solo, noleggiando un’auto attraverso piattaforme come Car2Go, Enjoy e DriveNow si può entrare tranquillamente in Area C e parcheggiare gratis anche sulle strisce blu.

Al Sud si sta muovendo in questo senso una città in provincia di Avellino, Lioni, che punta a diventare la prima smart city del Sud Italia entro il 2023, più digitale, più sostenibile e più intelligente grazie alla messa in opera del programma Borgo 4.0. Un progetto da 50 milioni di euro, che integra azioni di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica con la sperimentazione, in ambiente reale e in scala, delle nuove tecnologie per la guida autonoma e connessa.

Il tema della smart city e della smart mobility è così attuale ed importante per il futuro del nostro paese che è arrivato in Italia il primo master ad esso dedicato. Nel dipartimento di design del Politecnico di Milano e alla Scuola di Nuove Tecnologie dell’Accademia di Belle Arti di Brera, è nato questo nuovo percorso aperto al numero massimo di 25 studenti selezionati che avrà avvio da febbraio 2022.

Il progetto è stato realizzato grazie al supporto economico di tre aziende: Icona Design Group, oggi impegnata a 360° nell’industria e product design; Coeclerici, gruppo internazionale specializzato nel settore delle commodities e negli impianti industriali automatici ad alta tecnologia e Fiamm Energy Technology, multinazionale attiva nella produzione e distribuzione di accumulatori per uso industriale e automotive.

Il programma, riconosciuto dal MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca), permetterà agli studenti di confrontarsi con professionisti di altissimo livello, docenti universitari e testimoni selezionati a livello internazionale, e integrerà aspetti di tipo economico, sociale, artistico, creativo, tecnico, tecnologico, architettonico e ambientale.