DIRITTO E TECNOLOGIE: LA PERSONA RIMANGA AL CENTRO

Insieme all’autore del volume e fondatore del nostro Portale, al convegno organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Milano sono intervenuti Carmelo Ferraro – Dirigente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Cesare Gariboldi – Presidente Corecom Lombardia, Antonino La Lumia – Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano e Fabio Roia – Presidente f.f. del Tribunale di Milano. I relatori sono stati guidati in una discussione che, partendo dai saggi proposti dal volume del prof. Ruben Razzante, ha toccato tutti i temi cruciali dello sviluppo della cultura digitale.

Rispondendo a una domanda della moderatrice dell’evento, la Dott.ssa Raffaella Cosentino, il Presidente Roia ha sottolineato come oggi il diritto si trovi costretto a rincorrere un mondo in costante evoluzione, con la Rete che diventa sempre più una prateria ricca di insidie. Un simile contesto necessita di normative intelligenti, ma secondo Roia quello che rimane fondamentale è la capacità di cavalcare l’evoluzione attraverso comportamenti etici e deontologici di autoregolazione. “Per sanificare i circuiti mediatici occorre un approccio multidisciplinare e una rivoluzione nella cultura dell’utilizzo degli strumenti digitali”, ha sottolineato Roia, suggerendo ai presenti di leggere il libro del prof. Razzante per comprendere le attuali dinamiche del mondo della Rete.

Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, La Lumia, ha acceso i riflettori su una serie di dati: oggi l’86% degli italiani naviga in Rete e ben tre quarti della popolazione è abitualmente sui social. Ai social viene dedicata un’ora e mezza ogni giorno, a fronte di circa sei ore di connessione ad Internet. Davanti a questi numeri, che testimoniano come tutti vivano ormai una vita fisica ed una virtuale, emerge chiaramente la necessità di lavorare alla costruzione di “una cassetta degli attrezzi culturale”. Non solo per noi stessi, ma soprattutto per i soggetti che fanno parte del nostro sistema relazionale, giovani e soggetti fragili in primis. La Lumia ha usato parole di grande apprezzamento per i contenuti del volume del prof. Razzante e ha sottolineato anche come esista il rischio che l’infocrazia ci travolga: se non ci armiamo di spirito critico e competenze, il totalitarismo dell’informazione puo’ arrivare a sostituire il circuito democratico e, pensando di avere la massima libertà, finiamo in realtà per essere indotti a prendere determinate posizioni in base agli input che riceviamo dal nostro circuito informativo. “La rivoluzione tecnologica è in atto e il mare non si ferma con le mani: non possiamo frenare l’ascesa dell’AI generativa e di tutte le altre nuove tecnologie, abbiamo però la possibilità di governarne l’evoluzione elaborando un sistema di regole che faccia riferimento a strutture pubbliche e sovranazionali. La democrazia dell’algoritmo dovrebbe essere un argomento incandescente anche per la politica ed il cuore della questione sta nell’avere il controllo dei dati che vengono immessi a monte nei sistemi AI”, ha chiarito il presidente La Lumia, precisando che vorrebbe che i (social) media fossero accessibili e democraticamente controllabili, non controllati.

Il Presidente Corecom Lombardia, Gariboldi, ha sottolineato i rischi di una eccessiva esposizione ai social. “Oggi controlliamo lo smartphone circa 63 volte al giorno e ben otto persone su dieci lo fanno anche mentre stanno parlando con qualcuno. Una maleducazione a cui purtroppo ci siamo abituati dal momento che viviamo tutti onlife, anche i più piccoli. L’accesso alle piattaforme ha come limite minimo di età i 14 anni, ma oggi si registrano accessi di bambini di 9 anni”, ha detto Gariboldi, che ha aggiunto: “Per questo educare e proteggere diventano i due imperativi che devono guidarci nel nostro tentativo di governare la rivoluzione tecnologica”. Gariboldi vorrebbe un (social) media dove l’utente sia libero di scegliere quali contenuti vedere e non rimanga in balia della profilazione e della targhettizzazione che le big tech elaborano a partire dai nostri dati.

Ferraro, Dirigente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, vorrebbe invece un (social) media che esprimesse sia coraggio che prudenza. Un equilibrio difficile da raggiungere, ma necessario per comprendere e vivere in modo consapevole le molteplici evoluzioni del mondo della tecnologia. “L’educazione all’utilizzo del digitale rimane quindi un tassello fondamentale, una colonna portante del sistema che sta nascendo oggi e ci accompagnerà nei prossimi anni”, ha detto Ferraro.

Il prof. Ruben Razzante, nel ringraziare gli organizzatori dell’evento, ha ribadito la necessità di preservare la specificità professionale dei giornalisti e la centralità della persona in ogni processo di innovazione tecnologica. “Guardando ai numeri degli utenti social che possono diffondere contenuti in ogni momento, la difesa dell’informazione di qualità prodotta professionalmente dai giornalisti potrebbe sembrare una partita persa, ma in realtà è proprio qui che nasce la vera sfida: rendere riconoscibili i contenuti prodotti dai giornalisti, selezionati con lo spirito critico che i professionisti della comunicazione hanno maturato attraverso lo studio e l’esperienza”, ha precisato il prof. Razzante. “Le grandi piattaforme dovrebbero sostenere gli sforzi delle imprese editoriali, anche a livello economico, condividendo per esempio i costi di produzione e di distribuzione delle notizie, dimostrando di avere a cuore l’obiettivo della sanificazione dello spazio virtuale, con la marginalizzazione dei contenuti di dubbia autenticità”, ha concluso il Docente dell’Università Cattolica.

All’incontro hanno partecipato circa un centinaio di avvocati, ai quali sono stati riconosciuti crediti formativi.

 

M.M.