IL QUADRO NORMATIVO DEL TELEMARKETING

Negli ultimi anni, il telemarketing è diventato uno dei settori più controversi e regolamentati, a causa dell’aumento delle chiamate indesiderate e delle pratiche commerciali aggressive. Per arginare il fenomeno e garantire maggiore tutela ai consumatori, il Decreto Legislativo n. 48 ha introdotto importanti modifiche al Codice delle Comunicazioni Elettroniche, rafforzando il sistema sanzionatorio e imponendo nuove regole di trasparenza per i call center.

Il decreto aggiorna la disciplina già prevista dal D.Lgs. 207/2021, recependo la direttiva europea 2018/1972, e mira a colpire più duramente chi viola le norme in materia di comunicazioni elettroniche. L’intervento nasce dall’urgenza di contrastare le pratiche moleste, come le telefonate ripetute, non autorizzate o con numeri falsificati, che continuano a rappresentare una delle principali fonti di disagio per gli utenti. A vigilare sul rispetto delle regole sono l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Tra le principali novità figurano sanzioni amministrative più severe, che possono arrivare fino a un milione di euro nei casi più gravi, oltre alla possibilità per l’AGCOM di bloccare i numeri utilizzati per attività fraudolente o ingannevoli. Sono stati inoltre introdotti obblighi stringenti di identificazione del chiamante e di documentazione del consenso dell’utente, al fine di garantire maggiore trasparenza e tracciabilità delle chiamate.

Il decreto rafforza anche il ruolo del Registro Pubblico delle Opposizioni, lo strumento che consente ai cittadini di bloccare le telefonate promozionali non desiderate. Tuttavia, rimane difficile arginare del tutto il fenomeno, soprattutto per le chiamate provenienti dall’estero o effettuate tramite tecniche di “spoofing”, che mascherano l’identità del chiamante.

Per evitare sanzioni e sospensioni, le aziende del settore devono quindi adottare procedure di conformità rigorose, formare il personale e garantire la piena tracciabilità dei consensi. Le nuove regole rappresentano non solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità per costruire un rapporto più trasparente e rispettoso con i consumatori, restituendo credibilità a un settore troppo a lungo percepito come invasivo.

 

S.B.


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