“L’AI È UN FENOMENO PERVASIVO SU CUI È IMPOSSIBILE FARE PREVISIONI”

Abbiamo deciso di promuovere un confronto tra tutti i vertici dei Corecom regionali attraverso interviste su alcuni temi centrali per il futuro del mondo dell’informazione e del sistema dei media.

Oggi pubblichiamo l’intervista del Vice Presidente del Corecom Emilia Romagna, Giorgio Tonelli. 

L’Emilia Romagna è fra le regioni più importanti nel panorama dell’informazione nazionale. Con circa 6500 iscritti all’Ordine regionale dei giornalisti (fra professionisti, pubblicisti ed elenco speciale) risulta al terzo posto dopo il Lazio e la Lombardia. A soffrire maggiormente (come ovunque) è il settore quotidiani. Reggono i periodici, segno di una innegabile vitalità sociale e culturale. Il sistema radiotelevisivo emiliano – romagnolo non ha invece prodotto punte di eccellenza a livello nazionale. Una trentina le emittenti televisive, 130 le radio locali, tutto il resto è nel Web. Fra le priorità che saranno affrontate nei prossimi mesi dal Corecom: la realizzazione di uno sportello in ogni provincia per l’area di conciliazione delle controversie tra operatori di comunicazione e utenti, il potenziamento della promozione dei programmi dell’accesso Rai, una corretta gestione della ‘par condicio’, anche con iniziative seminariali riferite a giornalisti, comunicatori, istituzioni.

Da diversi anni il tema ’media e minori’ è al centro dell’attività del Corecom, con iniziative rivolte ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti. Quest’anno inoltre ricorre il centenario della nascita del maestro Alberto Manzi (1924-1997), il cui archivio è presso la regione Emilia Romagna che nel 2008 ha dato vita all’omonimo Centro, in collaborazione con Rai, Miur, Università di Bologna. A lui, inventore del programma tv “Non è mai troppo tardi” (1960-1968) che consentì a più di un milione di italiani di conseguire la licenza elementare, saranno intitolate le iniziative di quest’anno di ‘media education’ (dall’uso del cellulare, al cyberbullismo, alle ricerche sul web), e dedicato un convegno di studi.

Il Corecom sempre più deve far parte degli strumenti di cittadinanza. E i cittadini non esistono senza cittadinanza, essenziale dispositivo di inclusione, coesione e protezione. Lo sviluppo che ha assunto, in pochi anni, l’area delle definizioni delle controversie fra gli operatori di comunicazione e gli utenti ed il gradimento espresso da chi ne ha utilizzato il servizio, confermano la necessità di supporto e di risposta immediata per chi ha reclami o vuol far valere i propri diritti senza andare ad ingolfare il sistema giudiziario.

L’Intelligenza Artificiale rappresenta una sfida e un’opportunità per la società. In particolare il settore delle comunicazioni è fra quelli più vulnerabili (si pensi solo alla creazione di immagini inesistenti). Il tema deontologico sarà quindi al centro non solo dei professionisti della comunicazione ma anche dei formatori e degli studenti e l’Europa ha già cominciato a regolare l’AI, vietando, per esempio, il riconoscimento facciale negli spazi pubblici, se non autorizzato in casi specifici. Come Corecom, già nel giugno scorso, abbiamo organizzato un seminario molto partecipato su “Algoritmi, Intelligenza Artificiale generativa e il futuro dei media”. Del resto se pensiamo che ChatGPT, nei primi due mesi di vita, aveva già raggiunto cento milioni di utenti nel mondo, ci rendiamo conto che siamo di fronte a un fenomeno nuovo, pervasivo e dove è impossibile fare previsioni.