L’UNIONE EUROPEA INDAGA SU META: ALLARME DIPENDENZA SOCIAL NEI MINORI

La Commissione europea ha avviato un’indagine formale su Meta, l’azienda proprietaria di Facebook e Instagram, per presunte violazioni del Digital Services Act (DSA) che potrebbero danneggiare la salute mentale dei bambini. L’indagine mira a verificare se le piattaforme di Meta stimolino la dipendenza comportamentale tra i minori e creino condizioni di isolamento e depressione. Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, ha dichiarato: “Non siamo convinti che Meta abbia fatto abbastanza per rispettare gli obblighi del DSA e per mitigare i rischi degli effetti negativi sulla salute fisica e mentale dei giovani europei sulle sue piattaforme”.

L’istruttoria si concentrerà sugli algoritmi di Facebook e Instagram, noti per generare effetti di dipendenza, come il “rabbit hole”, che spinge i giovani a fruire di contenuti negativi, inclusi quelli sull’immagine corporea. Inoltre, sarà esaminata l’efficacia degli strumenti di verifica dell’età di Meta e la protezione della privacy dei minori. Breton ha promesso che la Commissione “non risparmierà gli sforzi per proteggere i nostri bambini”.

In risposta alle accuse, un portavoce di Meta ha affermato: “Vogliamo che i giovani abbiano esperienze online sicure e adeguate alla loro età e abbiamo trascorso un decennio a sviluppare strumenti e linee guida progettati per proteggerli. Questa è una sfida che tutto il settore sta affrontando, e non vediamo l’ora di condividere i dettagli del nostro lavoro con la Commissione Europea”.

Se la Commissione europea non sarà soddisfatta delle risposte di Meta, l’azienda rischia multe fino al 6% del suo fatturato globale. Il DSA, entrato in vigore lo scorso febbraio, impone alle grandi piattaforme di garantire la sicurezza online e la protezione dei minori. In passato, l’Ue ha già avviato un’indagine su Meta per la gestione dei contenuti politici, sospettando che non stesse facendo abbastanza per contrastare la disinformazione russa prima delle elezioni europee.

Questa indagine non è un caso isolato. Il 22 aprile scorso, l’Ue aveva avviato un’analoga procedura nei confronti di TikTok per simili preoccupazioni relative alla tutela dei minori, portando la piattaforma cinese a sospendere il suo programma a premi in Francia e in Spagna. Le norme del DSA prevedono che le aziende che violano queste regole possano affrontare multe significative e, in caso di recidiva, il divieto di operare in Europa.

Con queste azioni, l’Unione Europea intende rafforzare la protezione dei minori online, assicurando che le grandi piattaforme digitali assumano la responsabilità per la sicurezza e il benessere dei loro giovani utenti.

LG