PRIMA APPROVAZIONE DELL’ARTIFICIAL INTELLIGENCE ACT

Per garantire uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale in Europa, il Parlamento europeo ha approvato l’Artificial Intelligence Act (AIAct), il documento che per la prima volta fissa delle regole a livello europeo in materia di trasparenza e gestione del rischio per i sistemi di AI.

In una nota del Parlamento Ue si legge: “Nei loro emendamenti alla proposta della Commissione, gli eurodeputati intendono garantire che i sistemi di intelligenza artificiale siano controllati da persone, siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente. Vogliono inoltre che la definizione di AI sia uniforme e neutrale dal punto di vista tecnologico, in modo da poter essere applicata ai sistemi di oggi e di domani”.

Le regole seguono un approccio basato sul rischio e stabiliscono obblighi per fornitori e utenti. Tali obblighi dipendono dal livello di rischio che l’AI può generare. Sono state identificate come aree ad alto rischio quelle che includono i danni alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali o all’ambiente delle persone nonché i sistemi di intelligenza artificiale per influenzare gli elettori nelle campagne politiche e nei sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme di social media. Questi servizi di AI sono severamente vietati.

I modelli di base generativi, come GPT, dovranno rispettare ulteriori requisiti di trasparenza. Ad esempio, dovrà essere dichiarato quando il contenuto è stato generato dall’intelligenza artificiale per impedire che generi contenuto in violazione del diritto d’autore. Esenzioni a queste regole sono previste solo per le attività di ricerca e i componenti dell’AI forniti con licenze open source.

Sono vietati tutti i sistemi di categorizzazione biometrica che usano dati sensibili come sesso, etnia, cittadinanza, religione o orientamento politico. Non si potranno usare neanche i sistemi di polizia predittiva basati su profili, ubicazione o comportamenti illeciti compiuti nel passato. Vietata, infine, la creazione di database di riconoscimento facciale tramite lo scorporo indiscriminato di dati dai social media o dalle telecamere di sorveglianza.

Verrà rafforzato il diritto dei cittadini di presentare reclami sui sistemi di intelligenza artificiale e ricevere spiegazioni delle decisioni basate su sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio che incidono in modo significativo sui loro diritti.

 Prima che la normativa diventi vincolante, dovrà esserci il voto plenario di tutto il Parlamento europeo, previsto per il 14 giugno 2023, e inizieranno poi i negoziati tra il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione.

(C.D.G.)