AGID, NUOVA GUIDA PER L’ACCESSIBILITÀ DI SITI WEB E APP

La legge Stanca ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento alcune disposizioni volte a favorire l’accesso delle persone con disabilità agli strumenti informatici delle pubbliche amministrazioni e di altri specifici soggetti pubblici e privati.

L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) con la circolare n. 3 del 20/12/2022, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5/01/2023, dedicata alla perimetrazione dell’ambito di applicazione della legge 4/2004 con riferimento ai soggetti privati di grandi dimensioni, ha stabilito che i siti web dei servizi pubblici essenziali e piattaforme (aggregatori) di commercio elettronico hanno l’obbligo di accessibilità ai disabili se il fatturato medio di gruppo supera nell’ultimo triennio i 500 milioni. La sanzione per le violazioni, si calcola, però, in percentuale sul fatturato della singola società (e non su quello di gruppo). Gli adempimenti, inoltre, vincolano anche società estere e multinazionali, che offrono servizi ai cittadini italiani.

In altre parole, il DL  76/2020 ha esteso alcuni obblighi, previsti già dalla Legge 4/2004 per le Pubbliche Amministrazioni, ai soggetti che offrono servizi al pubblico, attraverso siti web o applicazioni mobili, con un fatturato medio, negli ultimi tre anni di attività, superiore a 500 milioni di euro, con l’obiettivo di consentire la più ampia inclusione delle persone con disabilità.

I privati assoggettati agli obblighi di accessibilità sono:

Approfondendo l’elenco dei soggetti obbligati, la circolare analizza quelli che sono i settori ritenuti “essenziali” che ricadono nell’ambito di applicazione della Legge 4/2004. Si tratta, per esempio, di servizi al pubblico offerti nei settori dell’energia, del gas, dell’acqua, del trasporto di passeggeri, ma anche relativi ai settori postali, bancari, assicurativi, sanitari, veterinari, funebri, rifiuti, alcuni servizi media e il commercio elettronico di beni di prima necessità.

Il documento, inoltre, chiarisce le modalità di determinazione del fatturato medio per gli enti interessati (ad esempio commerciali, non profit, istituti bancari e imprese di assicurazione) e infine, fornisce le indicazioni sull’applicazione della norma alle società estere e alle multinazionali che offrono servizi ai cittadini italiani e ai termini per l’adeguamento ai nuovi obblighi.