“CON I SOCIAL È MUTATO IL CONCETTO DI PARITÀ DI ACCESSO AI MEZZI DI INFORMAZIONE”

Abbiamo deciso di promuovere un confronto tra tutti i Presidenti dei Corecom regionali attraverso interviste individuali su alcuni temi centrali per il futuro del mondo dell’informazione e del sistema dei media.

Oggi pubblichiamo l’intervista del Presidente del Corecom Veneto, Marco Mazzoni Nicoletti.

  1. Secondo il Corecom in che modo la presenza dei social media e l’evoluzione delle dinamiche  informative influenzano il concetto di par condicio nella propaganda politica, considerando la  polarizzazione, l’isolamento e la diffusione di fake news? 

I social media e l’evoluzione delle dinamiche informative impattano in maniera radicale sul concetto di  par condicio, creando un contesto in cui l’attenzione ed il presidio della democrazia deve  necessariamente centrarsi sulle modalità di formazione delle opinioni ed espressione del consenso del  cittadino elettore. Basti considerare quanto in profondità incidono tecniche e strumenti come il profiling  e il target marketing, le distorsioni nella percezione pubblica indotte da fake news e deep fake, nell’informazione e nella comunicazione anche politica, per comprendere come è mutato il concetto di  parità di accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione e come deve cambiare la relativa disciplina volta a garantire la parità di trattamento e l’imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici. Aspetti questi evidenziati con chiarezza da Agcom nella sua segnalazione al Governo per la revisione  della normativa sulla par condicio, e sottolineati anche dal Presidente del Consiglio regionale del Veneto nel recente seminario sul tema organizzato dal Corecom Veneto (Par condicio e comunicazione  istituzionale: indicazioni professionali e buone pratiche. Esigenze di modifica legislativa alla luce dei nuovi  scenari tecnologici e comunicativi). 

  1. In che modo il nuovo sito web del Corecom del Veneto si allinea alle esigenze del Codice  dell’Amministrazione Digitale e contribuisce a garantire un servizio più fruibile, aggiornato ed  efficiente per i cittadini e le imprese? 

Il nuovo sito web del Corecom Veneto, entrato in funzione il 4 aprile 2022 dopo una progettualità e  costruzione durata circa un anno, è stato progettato in ottemperanza alle Linee guida di design per i  servizi digitali della PA nell’ambito del Codice dell’Amministrazione Digitale. Specificatamente tali linee  guida contengono un insieme di regole per la progettazione dei siti web e dei servizi digitali della Pubblica  amministrazione, ispirandosi ai criteri fondamentali di: 

Dunque il nuovo sito web del Corecom Veneto, con una veste grafica sobria, percorsi di navigazione  riorganizzati e un’accessibilità adattata alle diverse abilità, appare sicuramente più intuitivo e usabile agli  utenti. Le diverse attività del Corecom Veneto sono illustrate, per quanto possibile, con un linguaggio  semplice, mettendo in primo piano le sezioni che riguardano i servizi di maggior interesse del cittadino,  come quelli relativi al delicato settore del contenzioso tra cittadino e gestori di telecomunicazioni. La  nuova infrastruttura tecnica ed informatica del sito peraltro è ottimizzata per l’uso da mobile e consentirà,  in prospettiva, di implementare nuove funzionalità e servizi, anche alla luce della futura evoluzione delle  Linee guida Agid emanate all’interno del Codice dell’Amministrazione Digitale. 

  1. Come il Corecom intende sensibilizzare e educare il pubblico, in particolare i genitori, gli insegnanti  e gli operatori giovanili, sui rischi legati all’iper connessione ai social media e quali strategie sta  mettendo in atto per promuovere un utilizzo consapevole e sicuro di tali piattaforme da parte dei  più giovani? 

Per prevenire i fenomeni patologici derivanti dall’uso dei social media (cyberbullismo, fake news, hate  speech, etc.), il Corecom intende agire attraverso iniziative di alfabetizzazione digitale che tratteranno  queste tematiche, articolate su due azioni principali: 

  1. In che modo l’adozione crescente dell’Intelligenza Artificiale nell’erogazione delle informazioni può  influenzare la comprensione e l’interpretazione del contenuto informativo da parte delle nuove  generazioni, e quali misure possono essere adottate per mitigare eventuali impatti negativi? 

Le nuove generazioni dei c.d. nativi digitali, hanno per loro stessa ”natura” abilità e strutture cognitive congrue con la realtà e l’esperienza digitale, che li avvantaggia nell’utilizzo delle enormi potenzialità che  l’avvento dell’AI prefigura. Tuttavia, senza un appropriato bagaglio di conoscenze e strumenti critici che  consenta un consapevole utilizzo delle applicazioni digitali, sono esposti a notevoli rischi. Sul piano-cognitivo comportamentale, ad esempio, le nuove generazioni si caratterizzano per una  sempre più marcata disaffezione a tutto ciò che non è rapido o addirittura istantaneo, pregiudicando quindi l’approfondimento e il pensiero critico. Gli effetti sul processo di generazione delle opinioni e del consenso (sia esso relativo al consumo o alla sfera socio-politica) sono evidenti se si considera che per  loro stessa natura gli algoritmi utilizzati attualmente nelle applicazioni di IA tendono ad amplificare i bias  cognitivi, personalizzando i contenuti in base alle preferenze dell’utente e creando “bolle informative”  che limitano l’esposizione a prospettive diverse e polarizzano le opinioni. Per non parlare dei deep fake che relativizzano i fatti producendo realtà credibili manipolano l’informazione. Per mitigare questi impatti negativi è essenziale promuovere la trasparenza degli algoritmi, investire su  strumenti e procedure di fact checking, verificabilità delle fonti. Fondamentale comunque resta  l’alfabetizzazione digitale finalizzata a sviluppare nelle nuove generazioni il pensiero e le competenze  critiche per valutare e contestualizzare le informazioni ricevute.