INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL COREPER HA DATO IL VIA LIBERA ALL’AI ACT

In questi giorni gli Stati membri hanno approvato l’accordo politico raggiunto dal trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione Ue) l’8 dicembre scorso riconoscendo il perfetto equilibrio trovato dai negoziatori tra innovazione e sicurezza. Infatti, gli ambasciatori del Coreper hanno confermato il testo di compromesso finale trovato sulla proposta relativa a norme armonizzate sull’Intelligenza Artificiale.

Il consenso del Consiglio europeo era dato quasi per scontato dopo che la Francia ha abbandonato la sua opposizione all’AI Act, ottenendo quello che per Parigi è un migliore bilanciamento tra obblighi di trasparenza per le aziende che fanno AI e il diritto a mantenere al sicuro alcuni segreti commerciali. In Francia ha sede Mistral, fondata da ex manager di Meta e Google, una delle migliori società di AI al mondo, detentrice di progetti molto avanzati in ambito di AI generativa. Per l’approvazione finale dell’accordo, la proposta dovrà ritornare il 13 febbraio all’esame della commissione competente dell’Europarlamento (la commissione Inta, Mercato interno e protezione dei consumatori), per poi essere votata dalla plenaria, probabilmente in aprile. Si arriverà così al passaggio finale, con l’adozione formale da parte del Consiglio Ue. Dunque, tutto lascia intendere che l’AI Act entrerà in vigore prima dell’estate e che si applicherà dal 2026. Ma qualche parte della legge potrà essere applicata già prima.

La proposta di regolamento mira a garantire che i sistemi di AI immessi sul mercato europeo e utilizzati in Ue siano sicuri e rispettino i diritti fondamentali e i valori dell’Ue. L’AI Act introduce le prime regole per l’Intelligenza Artificiale nel mondo; dunque, saremo più sicuri nell’uso delle nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni, nel lavoro così come nel funzionamento delle nostre istituzioni.

La normativa prevede una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di AI ed elenca una lista di pratiche vietate e ristrette eccezioni per l’uso di sistemi di identificazione biometrica (Rbi) in spazi accessibili al pubblico a fini di applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti.

L’obiettivo di questo regolamento è stato garantire che tutte le applicazioni di AI operassero all’interno di un sistema di regole che fosse sia semplice che rigoroso, in grado di tutelare i diritti dei cittadini e promuovere l’innovazione responsabile.

L’approvazione unanime dell’AI Act da parte del Consiglio rappresenta una vittoria significativa per l’Italia e per l’Unione europea. Questo regolamento non solo stabilisce standard elevati per lo sviluppo e l’uso dell’Intelligenza Artificiale ma posiziona anche l’Ue come leader globale nella regolamentazione di questa tecnologia fondamentale. L’Italia ha giocato un ruolo cruciale in questo processo, dimostrando la sua leadership e il suo impegno verso un futuro digitale sicuro, etico e innovativo. L’Italia continuerà a essere in prima linea in questo importante dibattito, promuovendo un’AI che sia al servizio dell’uomo e rispettosa dei valori fondamentali su cui si fonda la nostra Unione.

 

(C.T.)