Nel 2022 in Italia il mercato dell’Internet delle cose (loT) ha superato gli 8 miliardi di euro, segnando un +13% rispetto all’anno precedente, nonostante i problemi legati alla carenza di semiconduttori e di materie prime, oltre all’instabilità economica e politica della guerra in Ucraina.
Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata il 5 Aprile. La fetta più grande del mercato è rappresentata dalla Smart Car, con un fatturato da 1,4 miliardi di euro, pari al 17% del totale.
Al secondo posto, le applicazioni nel mondo utility con 1,37 miliardi di euro, in crescita ma ormai prossime alla saturazione: nel 2022 sono stati installati altri 1,1 milioni di contatori gas connessi in utenze domestiche e 1,7 milioni di smart meter elettrici di seconda generazione.
Seguono Smart Building, Smart City, Smart Factory e Smart Home.
Gli ambiti che stanno crescendo di più all’interno del mercato loT sono, però, Smart Agriculture (+32%), Smart Factory (+22%) e Smart Building (+19%).
A fine 2022 si contano 39 milioni di connessioni loT cellulari e 85 milioni di connessioni abilitate da altre tecnologie.
Nell’industria, il 77% delle grandi aziende e il 58% delle Pmi ha avviato almeno un proggetto loT. “Il Pnrr continua a rappresentare un’opportunità di crescita per favorire l’innovazione tecnologica del Paese, soprattutto alla luce della crisi energetica. Particolare attenzione è posta sul connubio tra loT ed Energy che prevede un investimento di quasi 7 miliardi”, si legge nella ricerca.
(V.M)