Con l’ordinanza 1254/2025, la Cassazione ha confermato l’orientamento in merito riconoscendo valenza probatoria alla messaggistica digitale Whatsapp nei giudizi civili. I messaggi whatsapp sono documenti elettronici che rappresentano atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti.
Rientrano nel novero delle riproduzioni informatiche previste dall’articolo 2712 del Codice civile. Ne consegue che hanno piena efficacia probatoria sempreché la parte contro cui vengono prodotti non disconosca la conformità ai fatti rappresentati.
L’uso di Whatsapp sta diventando sempre più diffuso nelle interlocuzioni personali, e grazie all’utilizzo di Pc e cellulari sta diventando più frequente anche nei contesti di lavorativi e commerciali.
I messaggi estratti da una chat sono utilizzabili come prova digitale purché sia possibile verificarne la provenienza e l’affidabilità.
Per l’utilizzabilità in giudizio si richiede, in caso di specifica e circostanziata contestazione, l’acquisizione del supporto telematico dove è avvenuta la comunicazione o una relazione tecnica che attesti la metodologia e la strumentazione utilizzata per la copia in quanto va dimostrata la provenienza del suo autore.
G.R.
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