Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha lanciato un nuovo intervento per sostenere la digitalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI) e dei professionisti, con il duplice obiettivo di promuovere l’adozione di tecnologie più avanzate e sicure rispetto a quelle già utilizzate da un lato, e di accompagnare le imprese italiane nel processo di transizione digitale, rafforzandone la competitività e la capacità di affrontare le nuove sfide tecnologiche, dall’altro.
Potranno beneficiare dell’agevolazione le imprese attive, regolarmente iscritte al Registro delle imprese, e i lavoratori autonomi con partita IVA, purché in possesso di una connessione internet di almeno 30 Mbps in download. Sono invece escluse le realtà non in regola con gli obblighi assicurativi contro i danni da eventi naturali, quelle sanzionate e quelle appartenenti a settori esclusi dalla normativa comunitaria.
Le spese ammesse riguardano un’ampia gamma di soluzioni tecnologiche: dispositivi hardware e software, strumenti per il monitoraggio e l’analisi delle reti, crittografia, piattaforme SIEM, sistemi antimalware, sistemi per la gestione delle vulnerabilità, servizi infrastrutturali e software SaaS per la gestione aziendale.
Un elemento chiave è la qualificazione dei fornitori, che dovranno rispettare lo standard QC1 definito dal regolamento nazionale sulle infrastrutture digitali, ed essere iscritti nell’elenco tenuto dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Le domande per i fondi dovranno essere presentate attraverso un portale telematico predisposto dal Mimit e ai richiedenti verranno chiesti dati identificativi, una descrizione dei servizi scelti, i costi previsti e la durata dei contratti, oltre che documenti tecnici e dichiarazioni sostitutive che attestino il possesso dei requisiti.
L’istruttoria sarà completata entro 60 giorni e, in caso di esito positivo, il contributo sarà concesso ufficialmente e potrà essere erogato in due momenti, a metà e a fine progetto, oppure in un’unica soluzione finale, previa verifica del DURC.
Il decreto prevede infine controlli accurati, sia documentali che a campione, per garantire la correttezza delle dichiarazioni, e potrà essere revocato in caso di irregolarità, come dichiarazioni false o mancanza di requisiti.
Questa misura rappresenta quindi un’importante opportunità per PMI e lavoratori autonomi, offrendo supporto concreto all’adozione di tecnologie digitali evolute e sicure, con l’obiettivo di rafforzare l’affidabilità informatica e accelerare la trasformazione digitale del tessuto produttivo italiano.
S.B.
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