È stato lanciato nei giorni scorsi il portale “Cyber secure city”, grazie al Comune di Milano e a Milano smart city alliance. L’iniziativa è stata promossa con 12 imprese da Assolombarda, associazione che dal 2020 favorisce una stretta collaborazione fra pubblico e privato sui temi dello sviluppo di una città “intelligente” e sostenibile.
Cyber secure city si rivolge a cittadini, imprese e istituzioni interessati a conoscere le potenzialità e i rischi legati all’utilizzo della tecnologia, a proteggersi da rischi e truffe, ad acquisire competenze o migliorare le proprie. Inoltre, il portale può essere fruito in più di 15 lingue e dà accesso all’acquisizione di crediti formativi e certificazioni.
«Cyber secure city è un perfetto esempio delle potenzialità che nascono dalla collaborazione tra pubblico e privato – spiega Gioia Ghezzi, Vicepresidente di Assolombarda e Presidente di Milano smart city alliance -. Con questa iniziativa poniamo l’accento su un tema fondamentale per una città sempre più smart: la sicurezza informatica. Grazie alla collaborazione con alcune delle realtà più innovative del territorio puntiamo ad incrementare il livello di conoscenza informatica tra cittadini, professionisti e istituzioni, promuovendo un uso sempre più consapevole degli strumenti digitali. Insieme possiamo vincere le sfide del presente e co-progettare le città del futuro».
Layla Pavone, coordinatrice del Board per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale del Comune di Milano, fa il punto sul concetto di cittadinanza digitale: «La cybersecurity e la cittadinanza digitale sono due concetti strettamente correlati e interconnessi nella società digitale e che stanno particolarmente a cuore alla nostra Amministrazione comunale. La cittadinanza digitale comprende la consapevolezza di come i dati vengono raccolti, utilizzati e condivisi online. Essere cittadini e cittadine digitali consapevoli significa conoscere e adottare pratiche di sicurezza informatica per proteggere la propria privacy e i propri dati, così come prevenire le minacce informatiche che possono danneggiare la nostra presenza online. Ma la cittadinanza digitale – conclude – comporta anche una responsabilità individuale e collettiva nell’uso delle tecnologie digitali, che deve tener conto anche del rispetto delle leggi e delle norme etiche online».
F. S.