Anche il turismo diventa digitale e sostenibile. Promozione, investimenti, qualità, inclusione, formazione e sostenibilità sono le linee d’indirizzo del piano che mette l’innovazione fra i pilastri capaci di garantire competitività all’offerta grazie a servizi rinnovati e personalizzati.
“Settore economico prioritario, trainante e non ancillare ad altri, il turismo rappresenta un volano per la crescita di numerose nazioni, tra cui certamente l’Italia, traducendosi in fattore di sviluppo capace di amplificare l’impatto degli investimenti effettuati in termini di Pil, occupazione, reputazione del marchio Italia”, scrive il ministro del turismo, Daniela Santanchè, nell’introduzione al Piano strategico, orientato a guidare l’ecosistema industriale del tursimo nello sviluppo di nuove linee di offerta, più attrattive, tourist and experience oriented.
Le iniziative previste, che includono il coinvolgimento di tutti gli interlocutori, mirano a “riconfermare la posizione di leadership dell’Italia nel mercato turistico globale”, afferma Santanchè. Finalità ultima è quella di “soddisfare i segmenti target attraverso l’accrescimento della qualità dei servizi offerti in ambito turistico, grazie al miglioramento infrastrutturale e della mobilità, così come alla riqualificazione del capitale intellettuale impegnato nel settore turistico”.
Le linee d’indirizzo individuate – ovvero promozione, investimenti, qualità, inclusione, formazione e sostenibilità – devono essere declinate trasversalmente in cinque pilastri strategici per promuovere la competitività del settore e attestare l’Italia come player internazionale di riferimento e che sono governance, innovazione, qualità e inclusione, formazione e nuove competenze, sostenibilità.
Nel Piano sono stati anche individuati otto comparti di rilevanza strategica per il turismo nazionale, ciascuno di essi destinatario di specifiche azioni, tra cui turismo organizzato, turismo culturale, religioso, sportivo, formativo e scolastico, sociale per rigenerazione urbana, turismo open air e leisure.
Sarà determinante anche il contributo di Enit, che dovrà assumere un ruolo strategico di braccio operativo delle politiche in ambito turistico, in termini di programmazione e indici di performance.
A inizio aprile, il Consiglio dei ministri ha autorizzato, attraverso il DI Pa, la costituzione di Enit Spa con un capitale sociale iniziale di 10 milioni di euro. La società è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da tre membri, designati dal Ministero del turismo.
L’Enit si è posta l’obiettivo di diventare entro il 2030 una piattaforma di competenze, informazioni e strumenti sul modello delle Nto più celebrate a livello globale. La mission di Enit è quella di sostenere la competitività turistica dell’Italia, intervenendo sull’accessibilità e attrattività del marchio Italia, al fine di accrescere la quota di mercato – espressa in termini di spesa dei turisti internazionali – a livello globale e nel contesto europeo.
Obiettivo generale – conclude il documento del governo – è quello di rafforzare la competitività dell’offerta turistico-culturale italiana, la quale, nonostante possa vantare il più importante.
(V.M)