L’autorizzazione, risultato della collaborazione tra il Dipartimento per la trasformazione digitale, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e il Comune di Milano, è stata ottenuta da Yape, azienda del gruppo e-Novia che ha realizzato un robot-fattorino in grado di trasportare alimenti e prodotti sia in ambienti esterni che all’interno di edifici.
Dotato di due ruote auto-bilanciate, che permettono al robot di adattarsi a diversi contesti, Yape può trasportare fino a 10 chilogrammi per un massimo di 80 chilometri. Durante la sperimentazione sarà dotato di un sistema di regolazione della velocità che non supererà i 6 chilometri all’ora.
L’obiettivo è rendere il trasporto autonomo sempre più efficace, sicuro e sostenibile, riducendo il traffico e l’inquinamento legato alle consegne nei centri cittadini, oltre a venire incontro alle necessità di quei residenti che non possono o fanno fatica a spostarsi dalla propria abitazione.
Il progetto “Sperimentazione Italia” punta così a fare del nostro Paese un laboratorio di innovazione, aprendo le porte all’applicazione di tecnologie emergenti a beneficio di cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. In caso di sperimentazioni di successo, grazie ai dati raccolti, potrà essere proposta una modifica normativa per consentire alle innovazioni di diventare replicabili su tutto il territorio nazionale.
Con l’autorizzazione del Dipartimento per la trasformazione digitale, si avvia ora la prima parte della sperimentazione tecnica di Yape: questa fase durerà sei mesi e sarà volta a testare una flotta di veicoli nel contesto urbano, individuare le aree idonee alla circolazione del veicolo, mappare i potenziali percorsi di navigazione e testare gli algoritmi per il rilevamento degli ostacoli lungo il percorso.
Il Comune di Milano ha scelto come base per la sperimentazione l’area di Cascina Merlata, prevedendo un servizio di consegne tra gli esercizi commerciali e le residenze del “distretto UPTOWN”.
Al termine dei sei mesi, la seconda fase darà poi il via alla vera e propria sperimentazione, di cui potranno beneficiare i cittadini del Comune di Milano per un periodo di ulteriori 6 mesi.