La crescita dell’importanza affidata alla reputazione online va indubbiamente di pari passo con un mondo sempre più digitalizzato, in cui realtà e Web si fondono quasi in un tutt’uno.
Il mondo del lavoro non può che adattarsi a questo nuovo scenario, non solo attraverso l’immagine di sé che le aziende tendono a dare all’esterno ma anche in fase di colloqui e nuove assunzioni.
Lo sviluppo di piattaforme come LinkedIn, social network sviluppati specificatamente per il networking professionale in cui è possibile fornire un proprio ritratto a 360°, sono la conferma di questo cambiamento in atto. È risaputo, infatti, come i responsabili delle HR tengano sempre più d’occhio queste piattaforme nella ricerca del giusto profilo.
La reputazione digitale, tuttavia, non si limita solo a questo ma si articola nelle variegate soluzioni offerte dal Web, talvolta anche senza che l’individuo ne abbia il pieno controllo, consapevolezza.
L’utilizzo del proprio profilo Facebook, le recensioni lasciate o anche una “semplice” fotografia sono tutte informazioni alle quali è possibile risalire.
Consigliabile dunque, nella propria esperienza sul Web a 360°, rivedere le impostazioni della privacy o evitare la pubblicazione di foto imbarazzanti e poco lusinghiere, commenti offensivi o troppo orientati politicamente e mantenere sempre una certa obiettività nei contenuti proposti.
Come per le aziende, anche per il singolo individuo inoltre lo sviluppo di un proprio sito internet o blog costituisce un buon biglietto da visita per incrementare la propria reputazione digitale.
Un sito creato ad hoc per raccontare una propria passione o interesse, che denoti entusiasmo e un certo livello di esperienza sul tema, spesso e volentieri è un aspetto al quale i potenziali datori di lavoro prestano molta attenzione.