In queste settimane di chiusura delle attività produttive molte aziende stanno sfruttando al massimo i canali digitali per sostenere il proprio business. Anche i settori meno protagonisti nell’e-commerce, come l’alimentare e il farmaceutico, hanno dovuto digitalizzare il proprio export, che sta facendo registrare livelli apprezzabili. Si stanno inoltre potenziando notevolmente, un po’ in tutte le imprese, i canali di comunicazione social e di marketing digitale.
L’export digitale rimane dunque una delle leve del sistema industriale italiano in epoca di Covid-19. In verità già i dati dell’anno scorso, contenuti in una nuova ricerca dell’Osservatorio Export Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, segnalano una crescita sostenuta delle esportazioni italiane di beni di consumo attraverso i canali digitali (+15% rispetto al 2018, per un valore di 11,8 miliardi di euro). L’export on line orientato ai consumatori finali vale 134 miliardi di euro, pari al 28% delle esportazioni complessive. I principali mercati di sbocco sono l’Europa e gli Stati Uniti. La nascita di nuove piattaforme di export digitale potrà favorire la promozione del made in Italy nel mondo.
Anche la recente designazione ai vertici di Confindustria di Carlo Bonomi, avvenuta per la prima volta per via telematica, è di buon auspicio. Bonomi, durante i suoi anni di presidenza in Assolombarda, ha sempre sottolineato il contributo decisivo che l’innovazione tecnologica può portare al rilancio del sistema Italia ed è stato delegato per l’agenda digitale di Assolombarda. <La qualificata e costante attenzione di Bonomi ai temi della digitalizzazione, dell’industria 4.0 e delle nuove tecnologie nella società e nella pubblica amministrazione –commenta Cesare Avenia, presidente di Confindustria digitale- è il miglior viatico per avviare la necessaria stagione della modernizzazione e del cambiamento>.