Il ritardo nell’implementazione della restrizione sui cookie di terze parti ha visto diverse fasi nel corso del tempo. Originariamente previsto per gennaio 2020, è stato inizialmente posticipato senza una data definita ma entro due anni, poi spostato ulteriormente al 2023 e ora alla fine del 2025. Questi rinvii sembrano essere motivati dal desiderio di gestire meglio il confronto con le autorità di regolamentazione britanniche, come l’Autorità per la Concorrenza e il Mercato (CMA) e l’Autorità per la Protezione dei Dati (ICO), mentre si cerca di conciliare le varie opinioni provenienti dall’industria, dai regolatori e dagli sviluppatori.
Google ha dichiarato che comprende le sfide derivanti dai feedback contrastanti e si impegna a collaborare strettamente con l’intero settore per affrontarle. Tuttavia, la decisione di posticipare ulteriormente la deprecazione dei cookie di terze parti è stata accolta con sollievo dalla maggior parte dell’industria della pubblicità online. Google ha giustificato questa decisione sostenendo che è necessario dare alle autorità il tempo sufficiente per valutare tutte le prove disponibili, incluso il risultato dei test settoriali previsti entro la fine di giugno.
L’annuncio iniziale di Google riguardante la rimozione dei cookie ha seguito il percorso già intrapreso da altri concorrenti come Apple e Mozilla, che hanno implementato strumenti anti-tracciamento nei propri browser. Tuttavia, Chrome rimane il browser più utilizzato al mondo per la navigazione web. L’idea di sostituire i cookie di terze parti con la Privacy Sandbox di Google non è stata accolta positivamente dal mercato, poiché l’abbandono di questi cookie potrebbe comportare una riduzione dei ricavi dovuta alla perdita della capacità di pubblicità mirata. Anche se la Privacy Sandbox potrebbe offrire maggiore privacy agli utenti, sembra che non abbia lo stesso livello di efficacia dei cookie.
Inoltre, gli operatori alternativi lamentano una questione di concorrenza, sostenendo che Google possa facilmente fare a meno dei cookie di terze parti grazie alla grande quantità di traffico che passa attraverso i suoi siti e alla vasta base di utenti registrati che rimangono costantemente loggati ai suoi servizi. Questi utenti vengono quindi tracciati e possono essere soggetti a pubblicità personalizzata basata sulle loro preferenze e sui loro comportamenti online.
A.L.R