Il 9 luglio 2025 è stato annunciato nella Sala della Regina di Montecitorio che in Italia l’Intelligenza Artificiale entrerà ufficialmente a supporto dell’attività legislativa e istituzionale. Così facendo l’Italia diventerà il primo Paese al mondo a introdurre sistematicamente l’AI nel funzionamento quotidiano di un’assemblea parlamentare.
L’obiettivo di questa iniziativa è duplice: da un lato semplificare e velocizzare il lavoro dei deputati, dei tecnici e degli addetti ai lavori; dall’altro rendere più trasparente e accessibile ai cittadini l’attività parlamentare.
Gli strumenti introdotti puntano a rafforzare la tracciabilità delle decisioni, la qualità della produzione normativa e la possibilità per ogni cittadino di monitorare in tempo reale il comportamento dei politici.
Nel concreto sono tre gli strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale che entreranno in funzione nelle prossime settimane sul portale della Camera dei Deputati: Norma, Mse e Depuchat.
Norma è un sistema basato sull’AI generativa, nato dal progetto “Legislab” del Politecnico di Milano e dell’Istituto Einaudi, che funzionerà come un chatbot in grado di rispondere a richieste sulla produzione normativa. Questo strumento sarà utile per ridurre drasticamente il tempo necessario per accedere alle informazioni legislative, automatizzando operazioni che oggi richiedono giornate di lavoro.
Il secondo strumento è Mse (Macchina Scrittura Emendamenti) e supporterà i deputati nella redazione degli emendamenti legislativi. Basato sul progetto Gen-AI-4-Lex-B del consorzio Alma Human AI, Mse suggerirà modifiche in tempo reale che rispettano la sintassi parlamentare.
Il terzo modello, ancora in fase di perfezionamento, è Depuchat. Si tratta di un assistente virtuale pensato per i cittadini che, integrato nelle schede personali dei parlamentari consultabili online, permetterà di interrogare le attività dei singoli deputati. Depuchat, sviluppato da un team dell’Università di Roma Tre e dell’Università di Firenze, basandosi esclusivamente su fonti interne alla Camera, garantisce l’affidabilità e la neutralità delle risposte.
S.B.
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