I repubblicani della Florida, proseguendo la propria battaglia culturale, si scontrano con il colosso dei film d’animazione che non ha appoggiato la legge del governatore DeSantis, secondo la quale vige il divieto di nominare gli omosessuali durante le ore di educazione sessuale nelle scuole, per non “indurre in tentazione” i ragazzi. Bob Chapek, ceo della Disney, non ha appoggiato tale proposta di legge e ha scatenato le ire dei repubblicani: questa presa di posizione viene percepita come un tradimento, perché la Disney è sempre stata considerata una promotrice dei valori americani della famiglia.
È quindi intervenuto Jim Banks, deputato dell’Indiana, con la proposta di non far rinnovare il copyright di Topolino, a cui si aggiungerebbe un provvedimento presentato dai repubblicani della Florida per cancellare il Reedy Creek Improvement District, un patto che garantisce delle agevolazioni fiscali e regolamentari per i possedimenti della Disney a Orlando.
La Disney rischia di perdere il copyright sul primo cartone animato che ha preso vita negli studios per una battaglia di natura politica, che va avanti da più di vent’anni e che ultimamente ha subito un ulteriore inasprimento. I conservatori sembrano infatti pronti a tutto, anche a togliere Topolino, l’iconico personaggio, alla major americana.