L’indagine svolta da Adyen ha portato alla luce un cambiamento nelle abitudini degli italiani, che vogliono rendere il più semplice possibile la scelta della destinazione di un viaggio e l’acquisto dei servizi una volta giunti alla meta.
Non sorprende che ad essere la più attiva nell’uso dell’AI per la prenotazione di un viaggio sia la generazione z, con un tasso del 52%. Le crescite però che hanno fatto più scalpore sono state quelle registrate tra i così detti ‘boomer’, tra i quali è stato registrato un incremento del 111% rispetto all’anno precedente, e la generazione x (85% rispetto al 2024).
Di fronte a questi dati sorge spontanea una domanda: perché è così gettonato l’uso dell’AI per prenotare un viaggio? il 57% dei boomer italiani che ha usufruito di questo strumento dichiara di averlo fatto perché, grazie all’AI, gli è stato possibile selezionare le opzioni migliori senza perdersi nella confusione di migliaia di offerte.
La ricerca ha infatti dimostrato che il 70% degli utenti ha scelto di usare l’AI perché essa fornisce suggerimenti rapidi e personalizzati, mentre i social media tradizionali risultano ormai saturi di pubblicità e sponsorizzazioni.
Benché sia stata registrata una crescita dell’AI nel settore hospitality, l’Italia presenta ancora dei problemi, soprattutto legati ai pagamenti. È infatti presente una forte frammentazione tra i sistemi di pagamento online e quelli in loco, e questo complica la gestione operativa. Adyen sta cercando di risolvere questo problema, sviluppando in un’unica piattaforma sia la gestione delle prenotazioni, sia i pagamenti.
Altra questione che Adyen si trova a dover affrontare è quella legata alla sicurezza. Poiché il 35% delle strutture italiane ha registrato un incremento dei tentativi di frode durante i pagamenti nell’ultimo anno, l’azienda ha sviluppato un sistema antifrode, di nome Protect, basato sull’AI. Grazie a Protect i falsi positivi sono stati ridotti dell’86% e questo ha permesso ai clienti di prenotare con facilità e sicurezza.
S.B.
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