In Rete la via maestra rimane l’autotutela. Ciascun utente deve valutare con estrema cautela ogni scelta di pubblicazione di contenuti, sia commenti che foto che video. Attenzione, ad esempio, a postare foto di altre persone sui social, senza chiedere il permesso. Si moltiplicano infatti le sentenze che tendono a proteggere i diritti degli utenti alla riservatezza e alla tutela della propria immagine sulle piattaforme. La più recente è quella del Tribunale di Bari, che ha stabilito l’obbligo di versare due euro per ogni giorno di ritardo nella rimozione di foto altrui da Facebook.
Per postare le foto di altri sul social network è necessario il consenso preventivo. Se non lo si ha, si commette un abuso. La pubblicazione dell’immagine altrui rappresenta infatti trattamento di un dato personale. E si deve essere condannati per il ritardo nell’eseguire l’ordine di cancellazione. Nel caso specifico, un uomo si è rivolto al Tribunale perché venissero rimosse le foto di lui e dei suoi figli dal profilo Facebook di una donna che aveva frequentato in passato. Attraverso il suo legale l’uomo aveva già cercato di convincere la donna a eliminare le foto. Il Tribunale ha stabilito l’illiceità della condotta della donna, dal momento che la mancata cancellazione rappresenta un abuso dell’immagine altrui. Ha dunque accolto il ricorso e ordinato alla donna di eliminare tutte le foto dell’uomo e dei suoi figli. Il Tribunale ha altresì obbligato la donna a corrispondere due euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordine di cancellazione, a partire dal giorno di notifica del provvedimento.