Proprio questo scenario potrebbe manifestarsi (sebbene al momento sia pura speculazione) con l’avvento di ChatGPT, che si trova ora ad affrontare una nuova e temibile concorrenza rappresentata da Claude, un potente chatbot sviluppato da Anthropic. Tale società è stata fondata dai fratelli italo-americani Dario e Daniela Amodei, che hanno prestato la loro opera presso OpenAI fino all’inizio del 2021.
Il primo vantaggio di Claude, rispetto al suo avversario, risiede nella possibilità di memorizzare un maggior numero di token nel prompt, ovvero 8000 contro i 4096 di ChatGPT. Ciò implica, in sostanza, che Claude può elaborare testi più estesi (considerando che in media un token corrisponde a una parola). Alcuni sostengono persino che Claude, a pieno regime, sia in grado di gestire prompt composti da 100 mila token, impiegando meno di un minuto per farlo. In tal caso, potremmo giungere al punto in cui gli concederemo di “nutrirsi” di un libro, chiedendogli poi di leggerlo (e riassumerlo) a nostro nome. D’altro canto, ChatGPT si presenta come un sistema più strutturato, grazie allo sviluppo di plugin e all’interazione con il web che ampliano le sue capacità.
Varie sono le differenze tra ChatGPT e Claude
Focalizzazione: ChatGPT è principalmente concepito come un chatbot generale, dotato di numerose funzionalità, mentre Claude si concentra sulla sua utilità, innocuità e amichevolezza.
Scrittura naturale e capacità di creazione di storie: Claude supera ChatGPT nella generazione di testi di forma naturale. Le sue risposte appaiono più fluide e autentiche. Se gli si sottopone una questione di natura personale, non è raro che Claude inizi la risposta con frasi come “Caro amico, in base a quanto mi hai raccontato…” e la concluda con “Senti il tuo cuore libero di aggiornarmi sui tuoi progressi”. Inoltre, Claude dimostra di avere maggior talento nella stesura di testi umoristici.
Affidabilità: entrambi i sistemi sono aggiornati al 2021, tuttavia, ChatGPT, nella sua versione professionale, può accedere al web per colmare eventuali lacune. Claude, al contrario, ancora non può farlo. Inoltre, i suoi sviluppatori mettono in guardia sull’esistenza di un limite da tenere presente: “a volte può avere allucinazioni o inventare informazioni e dettagli. Talvolta inserirà informazioni dalla sua memoria che non si trovano nei lunghi documenti dai quali si attinge quando gli vengono poste delle domande”.
Trasparenza: Claude è più abile nel descrivere chiaramente le sue capacità e limitazioni. ChatGPT, invece, incontra maggiori difficoltà nel comunicare in modo coerente ciò che può o non può fare.
Capacità tecniche: ChatGPT supera Claude in ambiti come la generazione di codice, il ragionamento matematico e il calcolo, grazie alla sua dimensione di addestramento più ampia.
Versioni: Sia Claude che ChatGPT sono disponibili in due versioni: Claude Instant è al livello di ChatGPT 3,5, mentre ChatGPT-4 corrisponde a Claude. La prima rappresenta una versione leggera e meno dispendiosa.
Collaborazioni: ChatGPT è coinvolto in diverse collaborazioni con decine di startup tecnologiche, come testimoniano i plugin presenti nel suo store. Al momento, Claude ne ha meno, anche se tra le più importanti figurano il motore di ricerca DuckDuckGO e Quora, che offrono Claude agli utenti tramite l’app di chat AI chiamata Poe (gli utenti intervistati hanno descritto le risposte di Claude come dettagliate e di facile comprensione).
In sintesi, Claude e ChatGPT presentano differenti punti di forza. Claude si concentra sulla capacità di immagazzinare una maggiore quantità di informazioni e sulla scrittura più umana, mentre ChatGPT vanta un vantaggio in termini di potenza tecnica e capacità operative. Pertanto, la scelta dipende dall’utilizzo che se ne intende fare. Al momento attuale, Claude sembra essere più efficace come generatore di testi basati sull’IA. Va inoltre considerato l’aspetto non trascurabile dei costi: ChatGPT potrebbe presto aumentare il prezzo delle sue sottoscrizioni, proponendo non una, ma due opzioni professionali. Le tariffe proposte da Claude (11 dollari per un milione di token) sembrano, per ora, più competitive.
Tuttavia, quello che abbiamo imparato nei primi mesi di questa era di sistemi generativi basati sull’IA è che tutto può cambiare rapidamente. Saranno i prossimi mesi a rivelare se ChatGPT ha finalmente incontrato il suo antagonista.
(F.S)