Nel 2021 era poco più di un autocomplete potenziato, adesso è diventato un collega. Si chiama OpenAI Codex 2025 e non è solo un modello di comportamento codice. Annunciato il 17 maggio 2025 e integrato in ChatGPT, è un agente software, una vera e propria AI autonoma per lo sviluppo.
L’utente dà un task in linguaggio naturale, clicca su “Code” o “Ask”, e Codex comincia a lavorare. Tra le funzionalità principali abbiamo: generazione di nuove funzionalità, correzione di bug, scrittura ed esecuzione di test, refactoring e configurazione di workflow CI/CD. L’agente supporta anche il parallelismo, consentendo l’esecuzione simultanea di più task, ognuno in un ambiente indipendente.
Particolare attenzione è stata data alla trasparenza: ogni attività di Codex viene documentata e presentata all’utente per revisione, senza modifiche dirette al repository reale fino all’approvazione. Inoltre, è stato introdotto un file di configurazione (AGENTS.md) per facilitare l’adattamento dell’agente al contesto del progetto.
Team come quelli di Cisco, Superhuman e Kodiak Robotics lo stanno già adottando per accelerare sviluppo e manutenzione, ma anche come assistente didattico interno, per comprendere meglio codebase complesse. L’obiettivo è anche educativo: Codex sarà presto disponibile per studente e insegnanti, come strumento per imparare a programmare o creare esempi in pochi secondi.
Non è solo una promessa: è già operativo, anche se per ora solo in modalità preview per abbonati Pro, Team ed Enterprise. E non sostituisce gli sviluppatori, ma li aiuta a lavorare meglio e più in fretta, occupandosi delle parti più noiose o ripetitive. Codex è il passo avanti concreto verso una collaborazione uomo-macchina nel mondo della programmazione.
A.C.