La mamma e il papà dovranno essere i primi (come è giusto che sia) a tutelare la privacy dei loro figli.
Dopo la stretta per i baby influencer, il parlamento francese ha deciso di emanare una nuova legge passata in prima lettura all’Assemblèe Nationale. Lo scopo principale è quello di creare un diritto alla privacy dei bambini nei confronti degli stessi genitori.
Potrebbe sembrare una scelta severa quella di impedire ai genitori di condividere momenti speciali della crescita dei figli online; è invece più che giustificata. La causa principale deriva dal fatto che più del 50% dei contenuti su siti pedopornografici derivi da pubblicazioni dei genitori. Non è stato difficile convincere il parlamento francese, quasi tutti sono stati immediatamente d’accordo con la proposta di legge. È bastato affermare che ogni bambino appare in più di 1300 post prima dei tredici anni e le uniche norme che esistono per tutelarlo sono quelle riguardanti ‘’casi più eclatanti’’.
Qualora uno dei genitori non dovesse essere d’accordo si potrebbe anche arrivare ad una delega forzata dell’autorità genitoriale. Ovviamente si spera non si arrivi ad un tale provvedimento. L’obiettivo del parlamento è quello di prevenire e non di punire. Voler tutelare la privacy dei minori non deve diventare causa di controversie familiari.
La legge deve rendere i genitori consapevoli dei pericoli nei quali potrebbero far correre ai loro figli. Per alzare ancora di più la guardia, è stata inoltre pubblicata una legge parallela che punta ad aumentare la consapevolezza dei rischi di un’eccessiva esposizione dei bambini sui social.
I minori sono sicuramente coloro che vanno tutelati maggiormente, ma non sono gli unici. Il problema della eccessiva esposizione sui social è un fenomeno che ormai riguarda una fetta troppo ampia della popolazione. Proprio come sui pacchetti di sigarette, i quali hanno immagini raffiguranti i danni che il fumo può provocare, si sta valutando di rappresentare anche sulle scatole di apparecchi elettronici quanto questi strumenti potrebbero essere nocivi. L’overdose da schermo potrebbe infatti portare a disturbi come obesità, ipertensione e problemi col sonno.
L’allarme però arriva anche in Italia. Carla Garlatti, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, da tempo impegnata nelle battaglie per la protezione dei minori in rete, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio indicando come prioritaria la questione delle foto dei minori sui social. Per il momento l’Italia punisce solo i casi in cui, magari in una coppia divorziata, un genitore pubblica la foto del minore senza il consenso dell’altro. Altro caso in cui può scattare la sanzione è ovviamente quello in cui vengono pubblicate foto senza il consenso di nessuno dei due genitori.
(G.S)