Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge sull’adeguamento del codice di procedura penale riguardante il sequestro di dispositivi elettronici, come smartphone e memorie digitali. Il provvedimento è stato votato da 89 senatori, mentre 18 hanno votato contro e 34 si sono astenuti. Il testo, ora in attesa dell’esame della Camera, introduce una procedura dettagliata per il sequestro di tali dispositivi nell’ambito delle indagini penali, mirando a bilanciare l’esigenza investigativa con la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.
Tra le principali novità, vi è l’attribuzione al giudice per le indagini preliminari del potere di autorizzare il sequestro dei dispositivi informatici, garantendo così un controllo giudiziario sulla procedura. Tale autorizzazione è subordinata alla necessità che i dispositivi siano indispensabili per il proseguimento delle indagini, nel rispetto del principio di proporzionalità. In casi di urgenza, il pubblico ministero può disporre il sequestro in via preventiva, ma successivamente deve richiedere l’autorizzazione giudiziaria entro i tempi stabiliti.
Il testo stabilisce inoltre che solo le informazioni ritenute rilevanti debbano essere incluse nel fascicolo processuale. Per quanto riguarda le comunicazioni equiparabili a corrispondenza, come le e-mail e le conversazioni tramite messaggi e WhatsApp, si applicano le regole del codice relative alle tradizionali intercettazioni, disciplinando così le modalità di conservazione e utilizzo di tali dati.
Per quanto riguarda le perquisizioni informatiche e le garanzie di inviolabilità e segretezza della corrispondenza, il disegno di legge stabilisce tempi stringenti per l’esecuzione delle attività tecniche e prevede il riesame dei decreti di sequestro. Si tratta di misure volte a garantire una maggiore tutela dei diritti dei cittadini nell’ambito delle indagini penali, mentre il testo passa ora all’esame della Camera dei deputati per ulteriori valutazioni e possibili modifiche.
M.T.