A seguito di ulteriori test in molti hanno sostenuto la narrazione che il sistema fosse una minaccia alla nostra privacy. In merito si è espresso anche il Garante della privacy fornendo un parere positivo su uno schema di decreto recante “Modalità e criteri di attivazione e gestione del servizio IT-alert”, nel quale si dava atto che le modalità di trasmissione dei messaggi prevista dal Sistema di allerta non comportano la conoscenza dei numeri di telefono dei terminali mobili e, conseguentemente, nemmeno dell’identità dei contraenti o utenti delle reti di comunicazione mobile cellulare.
In merito, il professore ordinario del Politecnico di Milano Stefano Zanero, nonché uno dei più grandi esperti di cybersecurity in Italia, ci spiega che: «IT-alert è un messaggio di emergenza che viene inviato dalla rete a tutti i cellulari. Serve in caso di calamità, non viene utilizzato per finalità diverse. In questo periodo stanno facendo dei test di attivazione».
È previsto, infatti, che il messaggio di allerta sia inviato indistintamente e contemporaneamente a tutti i dispositivi cellulari compresi in una determinata area geografica (c.d. area target), in modalità broadcast.
Pertanto, gli apparati di trasmissione di ciascun operatore potranno inviare il messaggio ai propri clienti, ma anche ai clienti di altri operatori di telefonia mobile, in modo del tutto indifferenziato, imprevedibile a priori e, comunque, non tracciabile.
C’è un ulteriore elemento, sempre legato ai contestatori dell’inesistente violazione della privacy. Nell’articolo su Altalex dell’avvocato di Luca Iadecola leggiamo il parere del Garante: “Il Garante privacy valutava positivamente la misura prevista volta a consentire la disattivazione autonoma da parte dell’interessato, attraverso specifiche funzionalità del dispositivo mobile, della ricezione dei messaggi di allerta classificati di minore gravità”.
In conclusione è possibile affermare che il servizio IT-Alert non minaccia la privacy dei cittadini, infatti, in nessun caso vengono condivise informazioni private del proprietario del dispositivo.
C.L.