Se all’interno delle aziende l’intelligenza artificiale costituisce un alleato prezioso per migliorarne la produttività, dall’esterno essa può costituire anche una pericolosa minaccia. Un rischio che aumenta ancora di più quando mancano gli strumenti essenziali per contrastarlo.
In Italia, la maggioranza delle imprese teme gli attacchi dei cybercriminali attraverso l’IA e si dice preoccupata sulla possibilità effettiva di riuscire a contenerli. Globalmente parlando, sono pochissime quelle aziende che si ritengono al sicuro nei confronti dei pirati informatici.
Il problema deriva soprattutto dalla formazione dei dipendenti. Come le aziende attrezzate a riguardo, anche i lavoratori in grado di gestire questi attacchi non eccedono per numero e la maggioranza di loro non possiede le competenze adeguate per poter contribuire a fermare le iniziative criminali.
Senza una corretta istruzione alla base, è difficile che, all’interno di un’azienda, figurino molti dipendenti capaci di contrastare i crimini informatici sostenuti dall’IA. Investire su una migliore formazione sarà il primo passo per cercare di abbassare il tasso di attacchi hacker annuali nei confronti delle compagnie, che, in parte, stanno già facendo ricorso alla stessa intelligenza artificiale per provare a risolvere la problematica.
S.C.
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