Provate a immaginare un luogo di lavoro o un ufficio dove i dipendenti trascorrono gran parte del tempo a interagire con algoritmi al posto delle persone. Questa è una prospettiva sempre più reale.
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo lavorativo sollevando diverse preoccupazioni sia per quanto riguarda l’occupazione sia soprattutto al benessere psicosociale dei lavoratori.
Si sa che in ogni epoca storica ogni grande innovazione tecnologica ha portato a delle trasformazioni anche nel mondo professionale ma non sempre in senso negativo. Per esempio, l’invenzione della scrittura o la macchina a vapore e tanti altri; si temeva che questi strumenti avrebbero reso l’essere umano meno intelligente o la perdita di posti di lavoro nei diversi settori.
In realtà la tecnologia se ben utilizzata può arricchire le nostre capacità e offrire opportunità. In futuro l’AI sarà un interlocutore ma ci potrebbe essere il rischio che le interazioni umane, importanti per l’apprendimento e la crescita, siano ridotte. Quindi, i lavoratori dovranno probabilmente confrontarsi con le macchine e questo porterebbe una riduzione di scambi di discussioni e confronti emotivi con i colleghi.
Dovere gestire le informazioni date dall’Intelligenza Artificiale potrebbe creare un’illusione che fa sì che ci sia una maggiore efficienza, ma nello stesso tempo ci sarebbe il rischio di ridurre la capacità di apprendimento in maniera critica.
Un’altra ipotetica problematica se l’AI si introducesse completamente nel mondo professionale è quello del tecnostress, vale a dire l’uso intenso di tecnologie avanzate e il monitoraggio continuo dei diversi processi lavorativi. Questo porterebbe a una pressione sui lavoratori. In aggiunta, continuare a delegare all’AI le decisioni e compiti potrebbe generare un senso di inadeguatezza nei lavoratori e li porterebbe a essere più dipendenti delle macchine per la risoluzione dei problemi.
Con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale, nel mondo professionale, ci sarebbe il rischio che essa si possa sostituire ai lavoratori ma soprattutto che porti quest’ultimi a un impoverimento della conoscenza, in cui la facilità di accesso ai dati e informazioni prenda il posto della qualità del sapere.
Per non andare incontro a questi rischi, le aziende devono porre attenzione alla salute mentale e al benessere psicologico dei dipendenti.
Attualmente, molte realtà lavorative si chiedono come migliorare l’engagement e il senso di scopo dei dipendenti, rendendo questo il momento perfetto per riflettere sull’impatto dell’IA sulla salute e sicurezza negli spazi di lavoro. È fondamentale dare priorità alla valutazione dei rischi psicosociali, poiché solo in questo modo si potranno cogliere i benefici dell’IA senza compromettere il benessere dei lavoratori.
M.P.