La digitalizzazione del nostro Paese, un percorso che pare essere ancora lungo e tortuoso, non può evitare di prendere in considerazione il suo impatto sull’ambiente e quindi la sua relazione con il tema della sostenibilità. Ed è qui che scendono in campo gli investimenti 4.0.
Si tratta di una misura che vuole aiutare le imprese che investono in tecnologie innovative, che abbracciano un più alto grado di sostenibilità favorendo la transizione verso l’economia circolare e migliorando la sostenibilità energetica dell’impresa. Per fare questo il fondo suddivide il proprio budget in 381.207.123,57 euro destinati alle regioni centrali-settentrionali e 427.668.396,00 euro per le regioni del Sud. Un totale di 808.875.519,57 euro.
Gli investimenti sono dedicati allo svolgimento delle attività del manifatturiero e dei soggetti economici che forniscono servizi alle imprese. Rientrano nei canoni della misura le seguenti voci di spesa:
- impianti, macchinari e attrezzature;
- opere murarie legate strettamente agli investimenti in nuove tecnologie. Per tali opere le spese ammissibili sono il 40% del totale;
- software e licenze per il corretto uso degli impianti, dei macchinari e delle attrezzature;
- i costi per il conseguimento delle certificazioni per la gestione ambientale o per l’efficienza energetica.
A queste spese vanno poi aggiunte quelle per le consulenze per l’efficientamento energetico, che sono riconosciute in ragione del 3%, a patto che non siano costi ritenuti obbligatori per legge.
In questo contesto lo Stato richiede la massima trasparenza nella formulazione dei requisiti per accedere agli incentivi, ma tale richiesta viene anche dal mercato, che tende a premiare le imprese la cui reputazione risulta positiva anche nell’ambito della sostenibilità. Non si tratta soltanto di etica, poiché la trasparenza elimina ogni ostacolo verso l’efficienza che, oltre a trasmettere l’immagine di un’azienda sana, rimane una caratteristica fondamentale per la competitività e quindi per la sopravvivenza stessa dell’azienda.
In aggiunta agli incentivi, adottare gli investimenti sostenibili 4.0 porta a risultati che possono essere suddivisi nelle seguenti cinque macro-categorie:
- valore aggiunto e fidelizzazione,
- efficienza dei processi,
- aumento della produzione,
- investimenti,
- formazione professionale.
Benché gli incentivi per gli investimenti sostenibili 4.0 si rivolgano all’industria e alle aziende dei servizi B2B, è importante ricordare che innovazione e sostenibilità vanno a braccetto con qualsiasi settore e comparto economico.
Oggi è sempre più rilevante considerare le ricadute negative dell’impiego delle risorse ambientali, non deve sorprendere il fatto che la sostenibilità rientri a pieno titolo tra le strategie aziendali e che le norme (nazionali o sovranazionali) siano sempre più stringenti.