Dopo la diffusione in tutto il mondo di ChatGPT, il software di OpenAi sostenuto da Microsoft, anche la Russia ha lanciato il suo chatbot. L’annuncio di GigaChat sancisce il definitivo ingresso della Russia nella competizione tecnologica che è sempre più una competizione anche geopolitica.
ChatGPT sa parlare il russo ma il nuovo programma di intelligenza artificiale generativa sviluppato da Sberbank, il più importante istituto finanziario russo, sarebbe più abile a comunicare in russo. Il chatbot russo è in grado di conversare, scrivere messaggi, rispondere a domande ma anche scrivere codici e creare immagini dalle descrizioni. Non è casuale che sia stata proprio Sberbank a lanciare GigaChat. La banca, infatti, negli ultimi anni ha investito in modo massiccio sul settore tecnologico per limitare la dipendenza della Russia dai paesi occidentali e dalla Cina. Ciò è diventato ancora più difficile dallo scoppio della guerra, con le sanzioni che hanno colpito l’economia locale e Sberbank stessa.
La nuova intelligenza artificiale russa è rappresentata da un superuomo 2.0 virile, muscoloso e sprezzante, che incarna benissimo la propaganda russa. La scelta del nome non sembra essere casuale: GigaChat rimanda a GigaChad, una foto modificata, divenuta virale, che rappresenta un modello russo stereotipo di perfezione maschile.
Al momento GigaChat è in fase di test ed è utilizzabile dagli utenti che hanno ricevuto l’invito al test.
(C.D.G.)