“Cacciatori di bufale” non si nasce, ma si diventa. È questo il compito affidato alle giovani generazioni da “Liberi nella rete”, nuovo progetto destinato alle scuole e nato con l’obiettivo di fornire gli strumenti corretti per riconoscere le fake news e le bufale, stimolando il senso critico degli studenti e delle loro famiglie mentre navigano su internet, utilizzano i social network e le nuove tecnologie (pc, smartphone, tablet).
Il progetto, incominciato a marzo scorso in due scuole superiori e in due scuole medie di Lecce, è nato dall’idea di tre giornaliste: Serena Costa (collaboratrice del Nuovo Quotidiano di Puglia), Angela Fiore (direttore Marketing de Il Mitte – Quotidiano di Berlino per Italofoni) e Noemi Urso (caporedattrice di BUTAC- Bufale un tanto al chilo, uno dei principali siti di fact-checking italiani).
Perché si parla di fake news? A cosa serve diffondere informazioni false? Qual è la differenza con le bufale? Nel bombardamento quotidiano operato da notizie, post sui social e chat di Whatsapp e di Telegram, quello che resta impresso è ciò che è in grado suscitare l’emozione più forte. Un ruolo svolto con calcolata maestria dalle fake news, che sono in grado di controllare le nostre emozioni e le nostre azioni. Le fake news rendono meno liberi, dunque, e privano i lettori del loro senso critico.
Le tre giornaliste hanno perciò posto l’accento sulla differenza tra disinformazione e notizia attendibile, sul ruolo e sulla responsabilità del giornalista, che ha l’obbligo di seguire una procedura sistematica di verifica dei fatti e di rispetto di regole deontologiche, a pena di conseguenze civili, penali e disciplinari. Arrivando poi a ricostruire le conseguenze di una cattiva informazione sull’opinione pubblica, che porta al declino del senso delle istituzioni, a una generale sfiducia verso la politica, ma anche verso la scienza e la scuola stessa.
Non a caso, la vision del progetto è quella di creare un vero e proprio patto educativo tra la scuola e le famiglie, in cui l’approccio a una corretta comprensione del mondo dell’informazione, delle insidie della rete e della mistificazione della realtà diventi una cultura condivisa e perseguita ogni giorno dagli adulti, dai giovani e dai più piccoli, affinché le nuove leve crescano più sicure di sé e più pronte ad affrontare i cambiamenti. In una parola, più resilienti. Per info: www.liberinellarete.it.