Lensa è la nuova applicazione targata Prisma Labs che sta spopolando a livello mondiale in quanto consente agli utenti di creare avatar che sembrano ritratti realizzati da un illustratore professionista.
Servendosi dell’intelligenza artificiale, l’app è dunque in grado di creare selfie e foto personalizzate, colorate, divertenti, che trasformano ad esempio i soggetti ritratti in fate eteree o seriosi astronauti.
Di fronte a questo rapido successo per certi versi forse inaspettato è giusto tuttavia prendere in considerazione i potenziali rischi corsi in materia di privacy e utilizzo delle immagini.
Oltre al problema del consenso (immagini di bambini e adulti utilizzate senza la loro autorizzazione), tra i punti controversi emerge sicuramente quello relativo al trattamento dei dati personali, con Lensa che potrebbe utilizzare analisi di terze parti, informazioni sui log file, identificatori di dispositivi e informazioni sugli utenti registrati per raccogliere dati sugli utenti.
Risulta dunque di fondamentale importanza dedicare un minuto all’informativa sulla privacy e alle condizioni d’uso per capire meglio come l’app utilizza i dati forniti.
Un altro problema di una certa rilevanza riguarda l’Ai generativa di cui si serve Lensa, la quale potrebbe erroneamente produrre risultati ipersessualizzati o razzisti.
È il caso di Olivia Snow, la quale ha dichiarato: “Io ho ottenuto diversi risultati con nudi integrali nonostante avessi caricato solo foto con la mia testa”.
Anche alla luce di tutto ciò la soluzione migliore raccomandata dagli esperti resta quella di commissionare la creazione di opere digitali a quegli artisti estranei nel loro stile all’intelligenza artificiale, ma messi un po’ in disparte proprio dalle innovazioni portate da quest’ultima.