Abbiamo deciso di promuovere un confronto tra tutti i Presidenti degli Ordini regionali dei Giornalisti attraverso interviste su alcuni temi centrali per il futuro del mondo dell’informazione e della professione giornalistica.
Oggi pubblichiamo l’intervista del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino.
- Quali iniziative l’Ordine dei Giornalisti sta adottando per garantire la tutela dei minori nelle narrazioni mediatiche, specialmente in un’epoca in cui le informazioni possono diffondersi rapidamente?
L’Ordine dei Giornalisti del Molise ha una dimensione numericamente limitata: come Basilicata e Valle d’Aosta siamo sotto le 1000 unità, con una percentuale di circa il 20% di colleghi in pensione, di conseguenza il tessuto degli iscritti è in linea con il numero delle testate in forte decremento (specie radio, cartacei e tv), che con la pandemia, la crisi del cartaceo e della pubblicità, sta azzerando non solo le opportunità di lavoro, ma anche le nostre prospettive di vita. Purtroppo la situazione è drastica nei numeri, nei contratti come nelle prospettive. Ovviamente, il timone delle scelte, strategie e programmazione, ci vedono orientati alla tutela degli iscritti e verso lo stimolo che guardi a procedure concorsuali pubbliche e alla formazione come forma di crescita culturale e professionale. Non è una elusione alla domanda, ma una descrizione del contesto molisano, che va fatta perché parlare di un Ordine regionale significa calarsi sul quotidiano, sul territorio, prima di affrontare tematiche su vasta scala. Le iniziative poste in essere? Una marea: insieme all’Ufficio scolastico regionale le 4 Diocesi, alcuni Municipi, il Corecom, l’Ordine degli avvocati e degli psicologi del Molise, la Camera Penale di Isernia e Larino, siamo entrati nelle scuole a parlare della carta di Treviso e della tutela dei minori nella programmazione delle testate, nella informazione nelle sue variegate forme. Accanto a questo tema si è affrontato l’aspetto legato alla diffusione delle immagini tramite cellulari e moderne tecnologie e di come i giornalisti utilizzano e possono utilizzare il mondo dei minori. In ultimo ma non da ultimo abbiamo affrontato sempre con i ragazzi delle medie e delle superiori, il tema della tutela dei minori nella fascia protetta e della cronaca: concetti di simulazione ed emulazione. Abbiamo parlato anche del ruolo dei minori nei casi di cronaca nel presente come nel passato, spiegando loro anche gli errori commessi dalla stampa e delle esagerazioni perpetrate ai loro danni come i casi di Alfredino Rampi e di Alberto Castagna. Abbiamo anche invitato e stimolato i ragazzi a scrivere lamentando defezioni nelle testate giornalistiche, nella scrittura, nelle immagini, come nelle foto. Un altro tema affrontato come particolare delicatezza è stato quello della pornografia nella stampa e dello sviluppo armonico del minore che gli ordini cercano di garantire e ovviamente delle sanzioni per i giornalisti che sbagliano. Altre iniziative sono state organizzate dall’Odg Molise con la formazione con numerosi corsi sulla carta di Treviso, privacy, la funzione del Dpo, sulla deontologia, sui suicidi, sulla media education, sulle povertà educative, sui minori e il bullismo, sulla violenza delle minori donne, con la Carta di Venezia e numerosi corsi anche sul femminicidio, non solo il 25 novembre.
- In che modo l’Ordine dei Giornalisti del Molise promuove e supporta il giornalismo ambientale nella regione, considerando l’importanza crescente delle tematiche legate all’ambiente e alle questioni ecologiche?
L’Odg Molise è stato tra i primi Ordini a dar vita già nel 2017 ai primi corsi sul diritto ambientale, il giornalismo ambientale, sia in presenza che on line. Sono stati toccati anche argomenti nuovi come il codice a specchio, la differenziata, i vari tipi di inquinamento (mare, acqua e suolo) fino ad arrivare persino all’inquinamento elettromagnetico. Corsi organizzati insieme ad ingegneri, tecnici dell’Arpa, della protezione civile, meteorologi che hanno spiegato gli effetti dell’inquinamento. Proprio lo scorso 15 gennaio un avvocato esperto di diritto ambientale, Giuseppe Fabbiano, ha trattato le seguenti tematiche: evoluzione del concetto di sostenibilità; gli obiettivi ONU 2030; le fonti del diritto ambientale; accenno alla direttiva “rifiuti” e alla direttiva “microplastiche; come la stampa descrive le tematiche; la riforma ZES unica; video di Sebastiano Salgado progetto riforestazione e progetto Plastic Free. Inoltre abbiamo affrontato temi molto seri sull’inquinamento acustico e inquinamento derivante da vecchi giacimenti petroliferi oggetto di libri ed interrogazioni parlamentari: Capoiaccio (Cercemaggiore) e inquinamento del mare. In altri corsi formativi su Campobasso e alcuni on line, abbiamo trattato anche le sfide e le frontiere deontologiche che regolano le inchieste di natura ambientale e le api come elemento di garanzia ambientale, la deontologia del giornalista pubblico nella diffusione di notizie emergenziali legate a inquinamento, disastri naturali, emergenze ambientali dovuti anche per mano dell’uomo, l’evoluzione del giornalismo ambientale dagli anni 70 ad oggi. Proprio sul versante marino, abbiamo effettuato delle visite nelle piattaforme in mare in Adriatico, proprio per studiare, analizzare e toccare con mano i processi di coltivazione del bitume e dei sistemi di sicurezza appunto a tutela del paesaggio e della fauna e flora marina (https://www.youtube.com/watch?v=mqWyVXNuMg4&t=16s). Nelle ultime settimane, Odg Molise con Abruzzo e Lazio hanno firmato la carta deontologica ambientale, la prima carta in assoluto, quella di Pescasseroli, in collaborazione con il parco Lazio Abruzzo e Molise (https://www.youtube.com/watch?v=dWPwMkjapkk). Se paragoniamo i numeri del Molise, credo che in percentuale, siamo in gamba.
- Secondo l’Ordine, in che misura l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito giornalistico è attuata o potrebbe essere impiegata per potenziare la precisione e l’obiettività nella presentazione delle informazioni?
L’Intelligenza Artificiale è stata oggetto sinora di almeno 4 corsi, in collaborazione con l’Ordine dei Medici e l’istituto di Ricerca Neuromed di Pozzili (is). In queste settimane insieme alla Cattolica sacro Cuore di Campobasso, Ufficio scolastico regionale ed altri Ordini, stiamo intensificando le iniziative sul tema, d’intesa con la commissione cultura del Cnog. Essendo all’inizio di un percorso, riteniamo sia di sicuro una crescita, ma che vada disciplinata, studiata e recepita nei giusti modi, onde evitare la sostituzione del giornalismo in un processo comunicativo ma anche educativo che non può scavalcare il ruolo della stampa e dell’Ordine stesso. Un’intelligenza che deve essere utile per creare una informazione migliore, ma non di certo sostitutiva per la categoria.
- Qual è il parere dell’Ordine dei Giornalisti del Molise riguardo al disegno di legge sulla diffamazione e come si prevede che potrebbe influenzare la libertà di informazione nella regione?
L’Odg Molise ha aderito insieme a tutti gli altri Ordini regionali ed il Cnog nel cammino comune che ci vede impegnati nella tutela dell’informazione e nel contrasto alle attuali norme e proposte che limitano l’esercizio della professione, che non tutelano il giornalista, che lo espongono alle querele temerarie, che lo vedono alle prese con possibili multe salatissime, che lo allontanano dalla crescita sociale del paese e dal rispetto dell’equilibrio salariale. Rispondo con una dichiarazione del presidente Bartoli che condividiamo al 100% e che facciamo nostra a mo’ di esempio: “Che paese vogliamo lasciare ai nostri figli se si colpisce chi fa informazione e non facciamo niente per chi diffama? Abbiamo condiviso con la Federazione gli emendamenti al disegno di legge, che ci auguriamo venga modificato. Quanto previsto nel ddl è molto inadeguato”. Questa norma, se approvata, allontanerebbe i giornalismi dallo svolgere con serenità il proprio lavoro. Per questo speriamo in un cambio di rotta.