L’Intelligenza Artificiale nasce dall’evoluzione di un pensiero del famoso matematico Alan Turing: credeva ardentemente nell’innovazione tecnologica dove anche le macchine possono pensare e agire come la mente umana.
Da quel momento la rapida evoluzione digitale ha portato l’AI a livelli inimmaginabili e la strada promette di essere ancora lunga e sorprendente.
Il mondo dell’innovazione digitale è caratterizzato da molteplici funzioni e sottoinsiemi che permettono la creazione e produzione di contenuti di ogni genere. Uno degli ambiti di specializzazione dell’Intelligenza Artificiale è il Machine Learning (LM), la scienza che si occupa di addestrare i software all’autonomia, sviluppando algoritmi che elaborano grandi quantità di dati e nuove tecniche per l’apprendimento.
Il LM si può definire come un ramo dell’Intelligenza Artificiale che riguarda dati, esperienze, decisioni e previsioni. Gli algoritmi che lo compongono si dividono in Supervisionati e Non Supervisionati e lavorano osservando esempi situazionali per interiorizzarne i comportamenti.
Dal Machine Learning si genera il Deep Learning: usa delle reti neurali artificiali simili a quelle dell’uomo ma molto profonde e complesse. Si occupa di attività quali il riconoscimento vocale, visivo o linguistico. In questo caso è richiesto un minimo di intervento umano.
Il LM viene utilizzato dalle aziende in diversi casi: per contrastare spam, prevedere azioni dei clienti online, riconoscere possibili truffe, analizzare curriculum. Il Deep Learning è richiesto da piattaforme social per analizzare volti, tradurre linguaggi in modo automatico e generare contenuti.
Chi muove i primi passi nel mondo del lavoro di oggi, in cui l’AI è sempre più influente, deve comprenderne il funzionamento e le particolarità, studiarne le applicazioni. Conoscere queste competenze dell’AI ne rende più chiari gli obiettivi, ponendosi da una prospettiva che incoraggia la relazione tra macchine e individui in un rapporto di aiuto reciproco e non di sostituzione.
J.S.