L’avvento dei social media è stato una rivoluzione nella relazione sociale tra gli esseri umani, che ha portato con sé non solo aspetti positivi, ma anche aspetti negativi. L’affermarsi di forme di violenza digitali subdole ne è un esempio: di queste fa parte la sextortion. Quest’ultima consiste nel ricattare una persona con immagini intime, con lo scopo di avere pieno controllo psicologico della vittima ed estorcere denaro.
I casi di sextortion sono in aumento e vedono coinvolte, secondo un report di PermessoNegato, circa l’80% degli uomini e il 20% delle donne nel caso di estorsione.
In vista della crescita di queste vicende, sta diventando necessario sensibilizzare sull’argomento non solo vittime, ma anche chi si occupa di comunicazione, come giornalisti, content creator e esperti di comunicazione. Proprio a loro sono rivolti, al grido “non è mai colpa tua”, i due workshop, che si terranno a Milano il 10 novembre e a Roma il 19, organizzati dalle grandi realtà Meta, PermessoNegato e AssoInfluencer. L’obiettivo di questi incontri sarà approfondire il fenomeno, analizzare gli strumenti di prevenzione e conoscere il linguaggio adatto a raccontare queste vicende.
Come possono agire gli utenti? Matteo Flora, presidente di PermessoNegato, ha illustrato quanto sia importante non far sentire sole le vittime e cercare di usare gli strumenti messi a disposizione dalle piattaforme. Da evitare è <<Pensare che il silenzio sia l’unica via per andare avanti e che l’unica soluzione sia tenersi tutto dentro senza poter agire>>.
Le piattaforme forniscono alle vittime diversi strumenti per difendersi, come la possibilità di rimuovere il contatto e bloccare la condivisione delle immagini. Infatti, nel caso di Meta, Laura Bononcini (Public policy director per l’Europa meridionale di Meta) ha sottolineato come la società abbia investito nello sviluppo di strumenti di riconoscimento delle immagini e in processi di rimozione di queste ultime. Nel caso di Instagram, sono state introdotte: la funzione per la protezione dalle immagini di nudo; l’opzione di blocco e segnalazione di profili e protezioni per gli adolescenti.
Da non dimenticare gli influencer, che costituiscono per le loro community il principale canale di ascolto e di conseguenza uno strumento fondamentale per la sensibilizzazione del fenomeno.
C.Z.
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