Nel campo dell’Intelligenza Artificiale è ancora forte il gap tra le grandi imprese e le PMI: tra le prime solo il 26% utilizza l’AI nella produzione e il 32% nella logistica, mentre tra le Piccole Medie Imprese le quote scendono rispettivamente all’8% e al 6%.
Questo è quanto emerge dallo studio inedito “L’Intelligenza Artificiale per l’industria. Scenari e linee guida per le imprese del Made in Italy” presentato nei giorni scorsi dal Competence Center Nazionale CIM4.0 alla 18° edizione della fiera internazionale A&T (Automation and Testing) a Torino.
Dai dati si desume che l’Intelligenza Artificiale impatta in modo significativo sulla riduzione dei costi di produzione introducendo efficienze, migliorando la precisione e ottimizzando l’intero processo produttivo. Rimane forte, tra grandi imprese e PMI, il gap rispetto all’adozione di queste tecnologie intelligenti che consentono alle macchine di apprendere da esperienze passate, adattarsi a nuove situazioni e prendere decisioni complesse in tempo reale.
Le ragioni che rimarcano la distanza applicativa degli algoritmi intelligenti da parte delle PMI sono da ricondurre a una difficoltà/impossibilità di misurazione del valore monetario dell’AI, a una complessa percezione del valore finale dell’AI in termini di efficientamento della produzione o dell’ottimizzazione dei processi e alla scarsa confidenza rispetto alla digitalizzazione. Tutte queste criticità rappresentano quasi il 62% della totalità dei problemi che l’industria affronta quando considera l’avvio di iniziative legate all’Intelligenza Artificiale.
L’adozione tempestiva delle tecnologie emergenti, con l’AI generativa in primo piano, risulta fondamentale per mantenere una posizione competitiva e conservare quote di mercato.
Tra le raccomandazioni fornite dal Competence Center Nazionale CIM4.0 a tutte le aziende interessate ad integrare l’Intelligenza Artificiale nei propri processi industriali, vi è in primo luogo l’avvio di un processo di digitalizzazione. Successivamente, è essenziale investire nella formazione specializzata e nell’aggiornamento costante delle competenze dei dipendenti, concentrandosi sempre di più sulla capacità di progettare, implementare e gestire sistemi di Intelligenza Artificiale. Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura aziendale orientata all’innovazione, coinvolgendo il personale e adottando modelli di governance adeguati che considerino anche gli aspetti normativi legati all’Intelligenza Artificiale.
“L’obiettivo di questo studio – spiega Enrico Pisino, CEO del CIM4.0 – è quello di fornire alle piccole e medie imprese italiane uno strumento concreto di conoscenza e di puntuale orientamento rispetto all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, sfatando i falsi miti, ridimensionando le paure legate a questa nuova tecnologia e andando a generare una nuova e coraggiosa ondata di realismo funzionale allo sviluppo della competitività del nostro Paese”.