“Il Governo vuole evitare la spettacolarizzazione mediatica, che tanto male ha fatto alla stessa percezione che i cittadini hanno della giustizia”: così il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, rispondendo a un’interrogazione alla Camera. L’ispettorato generale del ministero della Giustizia ha pertanto attivato il monitoraggio su tredici Procure per quanto riguarda le loro modalità di comunicazione sui procedimenti penali in corso.
Nello specifico, Delmastro ha confermato come il governo intenda “garantire la presunzione d’innocenza”, nel pieno rispetto della nostra Carta Costituzionale, e ha parlato altresì della “necessità di rivedere completamente la disciplina degli atti istruttori con particolare attenzione alle intercettazioni” ricordando le “innovazioni normative…tese a rafforzare la privacy del terzo estraneo”.
L’interrogazione parlamentare, promossa dal deputato Enrico Costa, ha rappresentato altresì un’occasione proficua per ribadire come il decreto Cartabia obblighi il procuratore capo a mantenere “rapporti con la stampa solo attraverso comunicati o conferenze stampa”. Pertanto, è vietato per i magistrati “dare informazioni al di fuori di questi mezzi o dare denominazioni ai procedimenti lesive della presunzione d’innocenza”. Prevedendo in caso di violazione anche riflessi sul piano disciplinare.
Per quanto concerne, invece, gli emendamenti, il sottosegretario ha sottolineano come si sia previsto il divieto di pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare.
Le procure oggetto del monitoraggio sono quelle di Avellino, Brescia, Cagliari, Ferrara, Catanzaro, Frosinone, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pausania, Vercelli, Latina, Torino.
di Matteo Cotellessa, Giornalista Mediaset e cultore della materia di Diritto dell’informazione, Diritto europeo dell’informazione e Regole della Comunicazione d’impresa con il Prof. Ruben Razzante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)