Negli ultimi anni, l’importanza di normare il settore delle valutazioni online e di penalizzare pratiche disoneste, come la compravendita o lo scambio di recensioni false, è cresciuta notevolmente. Questa rilevanza si accentua considerando che oltre il 50% degli italiani si avvale della ricerca su Internet di opinioni e riscontri da parte di altri consumatori prima di procedere all’acquisto di un bene o servizio.
Con il Decreto Legislativo 26/2023, l’Italia ha recepito la “Direttiva Omnibus” (o Direttiva 2019/2161), precedentemente approvata dal Parlamento europeo nell’aprile del 2019, per regolare il panorama delle recensioni online.
L’obiettivo delle nuove disposizioni, sia a livello comunitario che nazionale, è assicurare trasparenza ai consumatori e favorire la loro capacità di effettuare scelte d’acquisto consapevoli.
Alla luce delle nuove norme sulle recensioni online sono considerate pratiche scorrette:
- non comunicare agli utenti in maniera chiara e trasparente quando non è stato possibile accertare che le recensioni provengano da utenti reali che hanno realmente effettuato l’acquisto del prodotto/servizio;
- far passare, anche in maniera implicita, come recensioni effettuate da utenti reali, commenti su cui non c’è stato in realtà alcun controllo;
- non segnalare le recensioni effettuate da blogger o influencer che hanno ricevuto, in cambio delle stesse, il prodotto/servizio o una remunerazione.
Le nuove nome vietano al commerciante di scrivere, commissionare o pubblicare recensioni false e ingannevoli sul prodotto o servizio.
Ai trasgressori si applicano sanzioni pecuniarie fino ad un massimo del 4% del fatturato annuo o, nel caso in cui non siano disponibili informazioni riguardo all’ultimo, fino ad un massimo di due milioni di euro. In Italia, l’autorità preposta a verificare il rispetto delle nuove norme sulle recensioni online è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
C.L.