TikTok, uno dei social network ad oggi più utilizzati, per la legge europea è un “gatekeeper” (cioè una piattaforma che offre contemporaneamente una pluralità di servizi dentro uno stesso ambiente), come tale deve garantire l’accesso al mercato di aziende terze che si appoggiano ai suoi servizi, e allo stesso tempo deve evitare una profilazione invasiva degli utenti – in larghissima parte giovanissimi.
Il problema è che TikTok è progettato per tenere gli utenti “incollati” il più a lungo possibile, e per riuscirci vengono elaborati gli algoritmi per proporre contenuti sempre nuovi che in qualche modo scoraggino le persone a uscire dall’applicazione. In questo modo si portano le persone, anche i minorenni, a usare TikTok per lunghi periodi. Un modello che, si suppone, può portare anche a danni per la salute fisica e mentale degli utenti stessi.
Di conseguenza, TikTok è obbligato ad adottare misure atte a impedire l’accesso alla piattaforma da parte di individui di età inferiore ai 13 anni, conformemente all’articolo 8 del GDPR e all’articolo 2 quinquies del Codice Privacy, seguendo le modifiche introdotte dal D.Lgs. 101/2018. Queste misure includono l’implementazione di sistemi di Intelligenza Artificiale per identificare gli utenti con età inferiore ai 13 anni.
A.L