Le vecchie regole e i vecchi codici di comportamento nel mondo del lavoro hanno bisogno di essere rinfrescati e con l’ultimo decreto sul PNRR approvato dal Consiglio dei ministri arriva proprio un’indicazione in quella direzione: occorrono delle regole social (un vero e proprio galateo, o netiquette) per i dipendenti della Pubblica amministrazione.
Il decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Pnrr prevede l’aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (Dpr 62/2013) introducendo, in particolare, una sezione dedicata all’utilizzo dei social network per tutelare l’immagine della Pa.
Insomma, si è inserita una postilla, un comma 1-bis al Dpr 62/2013 che per la prima volta inserisce un concetto strettamente legato a doppio filo alle nuove piattaforme social e al ruolo dei dipendenti della Pubblica amministrazione.
Ciò potrebbe avviare nuovi procedimenti disciplinari in caso di comportamenti ritenuti lesivi per l’immagine della Pubblica amministrazione. Un dipendente pubblico dovrà pertanto seguire delle regole per utilizzare i social network.
Una vera propria modifica al passo con i tempi. Tuttavia, in attesa dell’arrivo di questo decalogo per i dipendenti pubblici, si può fare riferimento alla recente sentenza del Tar della Sardegna, la n.174 del 2022. Questa sentenza riguardava un dipendente della Pa che aveva inviato su WhatsApp una serie di messaggi contenenti «commenti, valutazioni, suggerimenti ritenuti lesivi del prestigio di ufficiali di grado superiore».
Secondo il Tar Sardegna (sentenza n. 174/2022) l’amministrazione, che viene a conoscenza del contenuto di una conversazione avvenuta su WhatsApp tra alcuni suoi dipendenti, può certamente valutare la rilevanza disciplinare delle pesanti parole scritte sul proprio conto. Valutando come conseguenza anche il licenziamento della risorsa.
Non vale come giustificazione che quella conversazione sia avvenuta in una chat privata, cioè non aperta ad altre persone oltre a un unico suo collega.
Queste le regole che in linea di massima d’ora in poi non varranno solo con WhatsApp, ma anche con Facebook, Twitter, Telegram e quant’altro.
A fine anno, termine entro il quale implementare queste modifiche al codice di comportamento dei dipendenti pubblici, sarà interessante comprendere come è stato disciplinato il labile confine che esiste tra diritto di esprimere opinioni, commenti, critiche e osservazioni e gli obblighi comportamentali da dover tenere, sui social network, a cura del lavoratore.