L’occasione per ribadire tale pensiero è stata fornita dalle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 60 anni dell’Ordine dei giornalisti: il capo dello Stato infatti, nel definire l’informazione come “un veicolo di libertà” e un valore irrinunciabile, aveva auspicato un intervento per limitare censure all’informazione.
In realtà, l’urgenza di impedire contrasti alla libertà di stampa era già stata avanzata al Parlamento nel 2011, quando l’Agcom aveva proposto “un intervento legislativo organico in materia di minacce alla professione”, affermando come, a tal proposito, le querele temerarie rappresentino “un fenomeno di particolare gravità”. Esse infatti, essendo presentate senza i necessari presupposti ovvero in assenza di reati, sono, per loro stessa natura, in grado di condizionare o compromettere la libertà di espressione, “non solo per gli effetti che producono, ma anche per una più generale intimidazione indirizzata all’intero settore dell’informazione”.
Il Consiglio Agcom, anche alla luce di questi precedenti, ha dato perciò mandato al presidente Giacomo Lasorella di organizzare in tempi ristretti, sul tema specifico e sulle questioni attinenti alla condizione della libertà e dell’etica del giornalismo, incontri con i rappresentanti dell’Ordine dei Giornalisti, con la Federazione Nazionale della Stampa e con la Fieg.
Il consigliere Antonello Giacomelli, in particolar modo, ha giudicato “il richiamo del presidente della Repubblica… impegnativo per tutti. La libertà di stampa non ha colore e rappresenta un bene irrinunciabile in un paese civile e libero”. Adesso “ci auguriamo che, con questa nostra ulteriore iniziativa, il parlamento finalmente approvi una legge assolutamente necessaria”.
di Matteo Cotellessa, Giornalista Mediaset e cultore della materia di Diritto dell’informazione, Diritto europeo dell’informazione e Diritto della comunicazione per le imprese e i media con il Prof. Ruben Razzante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)