Secondo quanto emerge dalle rilevazioni del Centro di coordinamento nazionale nel quindicesimo Rapporto Annuale, i volumi dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nel 2022 hanno registrato una diminuzione del 6,2% rispetto ai dodici mesi precedenti, quasi 24 mila tonnellate in meno rispetto al 2021. Cala, di conseguenza, anche la raccolta media pro capite, in flessione del 5,3% rispetto al 2021.
Tra le cause che hanno portato alla diminuzione dei volumi di raccolta bisogna attenzionare l’esistenza di flussi fuori dai canali ufficiali paralleli e la minore raccolta dei rifiuti di piccole dimensioni tra i cittadini. Quest’ultimo fattore, da un altro punto di vista, può essere interpretato come una minore vendita dei prodotti nuovi nel 2022 in parte spiegato dal bonus TV del 2021 per l’acquisto di un nuovo televisore che aveva generato una forte spinta al ricambio delle apparecchiature, e annesso smaltimento, nell’ultimo quadrimestre di quell’anno.
La contrazione nei flussi di raccolta ha toccato in maniera trasversale tutti i raggruppamenti di RAEE. La flessione più consistente si registra nel raggruppamento R5 – sorgenti luminose– (-9,9%) tuttavia il dato negativo più rilevante riguarda gli elettrodomestici (R2 – grandi bianchi) che sono il primo raggruppamento per peso (32,5%). La categoria subisce la seconda peggior flessione (-9,3%,) ma nel complesso gli effetti più incisivi sul dato globale. I rifiuti di R1 – freddo e clima, che rappresentano il 27,4% del totale raccolto, registrano la flessione più contenuta (-0,7%).
“Il risultato – spiega Alberto Canni Ferrari, presidente del Centro di Coordinamento Raee – non compromette in alcun modo la credibilità e la validità dell’operato degli attori della filiera, che nello schema oramai consolidato è pienamente strutturato per soddisfare al meglio quanto richiesto dalle normative. Per favorire l’incremento dei quantitativi di Raee avviati a corretto smaltimento è però necessario promuovere ancora più che in passato attività congiunte e complementari. Sottolineare gli impatti positivi in termini economici, sociali e ambientali legati a una raccolta nell’ambito del circuito certificato dal CdC RAEE, favorire nuove iniziative di microraccolta, e incrementare i controlli sull’intero territorio nazionale mirati a contrastare fenomeni di gestione illegale sono le direttrici lungo le quali è necessario muoversi”.
Dal punto di vista geografico la battuta d’arresto registrata nel corso del 2022 coinvolge tutte le tre macroaree d’Italia. Nella classifica delle regioni più virtuose al primo posto la Sicilia (+4,7%), all’ ultimo la Campania (-5,9%). Il primato siciliano non incide comunque in alcun modo sulla classifica in termini di volumi assoluti: il Nord totalizza oltre il 50% della raccolta italiana raccogliendo il doppio dei volumi delle restanti macroaree, cioè il 15% in Centro Italia e il 28% nel Sud.
(C.D.G.)