Dal 2016 ad oggi la società di Mark Zuckerberg ha investito oltre 13 miliardi di dollari in misure di sicurezza e protezione. Il dato viene divulgato da Facebook in seguito alla notizia sullo studio condotto dalla New York University e dall’Università francese di Grenoble Alpes, secondo il quale le fake news su Facebook ricevono sei volte più Mi piace, condivisioni e interazioni rispetto alle notizie verificate.
Facebook ha dichiarato di avere oggi 40 mila dipendenti che lavorano alla cybersecurity, rispetto ai 10 mila di cinque anni fa. Ha poi aggiunto di aver bloccato nella prima metà dell’anno tre miliardi di account falsi e di aver eliminato più di 20 milioni di fake news inerenti al Covid-19 e ai vaccini.
L’anno scorso il colosso dei social ha creato l’Osservatorio indipendente di Facebook, uno speciale consiglio che si occupa di affrontare le critiche su come la piattaforma gestisce i contenuti problematici. La società ha impegnato 130 milioni di dollari in un fondo fiduciario per finanziare l’organo, che è in grado di prendere le decisioni finali sulla possibilità o meno di lasciare singoli contenuti sul sito. È proprio l’Osservatorio ad aver chiesto al social di rivedere le decisioni sui contenuti relative ad alcuni account “Vip”. L’indagine del consiglio fa seguito ad un articolo del Wall Street Journal della scorsa settimana secondo cui Facebook esonera gli utenti di alto profilo da alcune o da tutte le sue regole.
Un portavoce del gruppo ha affermato che nei prossimi giorni la società informerà il consiglio sul sistema noto internamente come “controllo incrociato”, ovvero un sistema che include milioni di account definiti come “autorizzati”. Tali account, secondo il Wall Street Journal, sono immuni dalle decisioni dell’applicazione. Zuckerberg dovrà quindi spiegare all’Osservatorio come funziona il sistema di controllo incrociato e dovrà condividere i criteri per la selezione e l’aggiunta di pagine e account a tale sistema.