Abbiamo deciso di promuovere un confronto tra tutti i Presidenti dei Corecom regionali attraverso interviste su alcuni temi centrali per il futuro del mondo dell’informazione e del sistema dei media.
Oggi pubblichiamo l’intervista del Presidente del Corecom Molise, Vincenzo Cimino.
- Presidente puo’ illustrarci come il progetto “Patentino Digitale” ha cercato di proporre un percorso formativo didattico mirato a condividere competenze digitali, giuridiche, psicologiche, comunicative e comportamentali necessarie a navigare in Rete e nei social network?
Innanzitutto i ragazzi delle scuole medie oggetto del progetto, accompagnati da docenti, dirigenti e con la presenza delle Amministrazioni comunali, erano quasi del tutto a digiuno dell’esistenza dei Corecom e di cosa fosse l’Agcom. Quindi si è partiti con una infarinatura di base sull’Autority, attività e compiti essenziali, per poi, anche con ausilio di video e slides, affrontare le tematiche del bullismo e cyberbullismo, unitamente ad esperti. Il progetto infatti era insieme all’Ordine degli Avvocati di Campobasso, Ordine Giornalisti, e c’erano anche psicologi e docenti. Un’intesa che ha portato i suoi frutti specie nella descrizione dei diritti dei ragazzi nella programmazione, nella descrizione delle fasce protette e si è iniziato un discorso di tutela circa le insidie nella Rete, delle fake news, del disagio giovanile nella Rete, nella differenza tra testata giornalistica, blog e social come differenza nella scelta della fonte della notizia. Per ora si è partiti con 5 Comuni, vista la modesta entità delle risorse ma contiamo di riprogrammarla. I ragazzi sono parsi interessati alle tematiche, ma occorre lavorare con le famiglie per ottenere frutti migliori.
- Come la piattaforma ConciliaWeb contribuisce a risolvere le controversie tra utenti e fornitori di servizi di media audiovisivi?
Molti cittadini non sanno dell’esistenza di questo strumento gratuito e dei reali diritti dei quali spesso sono privati. Spesso sono vittime e sono risarciti avendo la meglio sui disservizi perpetrati ai loro danni, ma con la predisposizione delle postazioni interne, con il personale del Corecom, escono tutti soddisfatti del servizio. La risposta alla domanda è: con la descrizione del servizio, facendo presa sulla gentilezza degli operatori e la loro paziente professionalità. Veramente encomiabili. Ecco, il problema è raggiungere gli utenti, spesso i più anziani o coloro che vivono lontani dai grossi centri sono discriminati, parlo ovviamente per il Molise. Per pochi soldi di risarcimento, spesso si allungano i tempi, ma stiamo pensando di aprire sportelli nei Comuni più grandi, compatibilmente con le risorse disponibili. Stiamo anche affrontato il tema delle barriere architettoniche spostando in luoghi adeguati gli utenti diversamente abili, ma ripeto, stiamo facendo del nostro meglio, in un terreno difficile
- Quali sono le principali sfide e responsabilità che genitori ed educatori devono affrontare nell’agevolare un utilizzo sicuro e responsabile dei social media da parte dei minori, considerando l’evoluzione delle piattaforme e la crescita della presenza online dei giovani? Quali iniziative intraprende il Corecom della sua Regione per sostenere genitori ed educatori in questa sfida?
Convegni, riunioni, comunicati stampa, protocolli, dialoghi insieme alle famiglie, associazioni, Ordini professionali, uffici scolastici, autorità regionali e provinciali, amministrazioni ecc. Bisogna entrare nel mondo dei ragazzi per fortificarli e dire loro che esiste un mondo insidioso, ma che con le dovute precauzioni, la tecnologia è fondamentale per la loro crescita. Mi diverto sempre nel dire loro che la Rete è un contenitore ma bisogna saper filtrare l’imbuto. Inoltre ci sforziamo di raccontare loro le esperienze altrui, e soprattutto che il Corecom esiste e lavora a loro garanzia: siamo dalla loro parte insomma. In un linguaggio semplice, senza annoiarli.
- Davanti alle crescenti preoccupazioni legate alla raccolta dati e alla moderazione dei contenuti online, in che modo le principali aziende tecnologiche stanno affrontando e garantendo il rispetto dei diritti degli utenti, come per esempio la privacy? In questo contesto, quale ruolo svolge la crescita dell’AI?
Ruolo fondamentale lo giocano le autorità e i dpo: figure obbligatorie e a ragione. Imparando dal semplice modulo da compilare, alla foto, alle protezioni sui siti o nella conservazione dei dati sensibili, le disposizioni impartite, possiamo dare una scossa al dilagante bisogno di tutela. Per le nuove generazioni il passo non è difficile, per gli altri sicuramente più complicato. Basti pensare ai progressi nell’informazione, nella comunicazione, che sono quotidiani. Credo che enti formatori, Università, Ordini professionali e scuole, debbano potenziare i livelli di guardia e di divulgazione dei contenuti. Sull’Intelligenza Artificiale, non vorrei espormi più di tanto prudentemente, in quanto credo che essa non possa trasferire le conoscenze che ha appreso ad altri livelli e non reagisce in modo flessibile ai piccoli cambiamenti. Insomma l’AI impara ciò che le consentono di assimilare: quindi dobbiamo rodare il sistema. D’altro canto non esiste una macchina più intelligente di tutte o in grado di migliorare se stessa. Credo che occorra aspettare i progressi in tal senso e prendere ciò che ci buono ci stanno offrendo, per migliorare la società, senza farne un uso indiscriminato.