Il disegno di legge individua dei criteri per regolare il rapporto tra le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio. Introduce inoltre alcune norme di settore con lo scopo di promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie ai fini del miglioramento della vita dei cittadini e di fornire soluzioni per la gestione del rischio.
Le norme prevedono, in via definitiva, che l’AI si basi sul rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà dell’ordinamento italiano ed europeo, oltre che su una serie di ulteriori principi come trasparenza, proporzionalità e sicurezza. È stato inoltre stabilito che l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non deve pregiudicare la vita democratica del Paese e delle istituzioni ed è stato garantito alle persone con disabilità il pieno accesso ai sistemi AI senza forme di discriminazione.
In materia di lavoro viene applicato il principio antropocentrico, chiarendo che l’Intelligenza Artificiale potrà essere impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psico-fisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell’UE. Viene anche qui ribadito il principio di equità e non discriminazione, e viene data centralità al principio dell’autodeterminazione e della responsabilità umana.
Per quanto riguarda l’ambito sanitario è stato dichiarato che l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale non potrà in alcun modo operare secondo criteri discriminatori condizionando e restringendo l’accesso alle prestazioni sanitarie.
È infine previsto un aumento della pena per i reati commessi attraverso l’utilizzo di sistemi di AI, e un’ulteriore aggravante è stata pensata per chi, come è successo in altri paesi, attraverso la diffusione di prodotti generati dall’AI, provasse ad alterare i risultati delle competizioni elettorali.
S.B.
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