Più precisamente, lo studio BetterUp-Stanford dimostra, tramite il concetto di “workslop”, che quanto prodotto dall’AI finisce per trasferire il carico di lavoro su altri colleghi. La grande evidenza di questa ricerca è che di fronte a un utilizzo di AI, aumentato a dismisura, gli output restano ridotti. Infatti, gli studiosi ritengono che i processi gestiti esclusivamente dall’AI sono diventati il doppio, ma questo incremento non si è tradotto in un miglioramento concreto del ROI. Secondo i dati raccolti, tra 1.150 dipendenti assunti full-time sul suolo americano, circa il 40% dichiara di aver ricevuto workslop nell’ultimo mese: ogni volta sono state perse due ore di tempo.
Ma lo studio sottolinea effetti ben più profondi: il 53% dei lavoratori si è sentito infastidito nel ricevere workslop, il 38% confuso e il 22% offeso. A ciò si aggiunge il fatto che i colleghi che inviano workslop siano percepiti meno competenti e affidabili. È possibile parlare di una vera e propria workslop tax, che causa perdite di milioni di dollari in aziende per ogni anno di produttività.
Ma quali devono essere le raccomandazioni per l’uso dell’AI? Davanti alla consapevolezza che l’AI possa fungere sia da strumento di emancipazione sia da strumento di integrazione, è necessario definire un’etica organizzativa che veicoli un uso “smart” dell’AI. Senza dubbio, è assodato che le tecnologie che hanno davvero agito sulla produttività sono quelle che sono state accompagnate da processi nuovi. Però, è opportuno ricordare che i risultati dell’AI non possono essere istantanei ma seguono la Productivity J-Curve.
È necessario eseguire un’attenta valutazione dei potenziali scenari futuri: si può pensare all’AI generativa come a una spirale del workslop, a una compagna cibernetica e a una J-Curve della produttività. Nel primo caso, si tratta di una situazione di stallo in cui questa viene usata come strada secondaria; nel secondo caso, l’AI diventa un alleato attivo, collaborativo e perfettamente integrato; nel terzo e ultimo caso, nonché intermedio, le imprese conoscono inizialmente una fase inefficiente per poi giungere ad un apprendimento inevitabile. In questa casistica specifica, il fenomeno del workslop è una strada inevitabile per il raggiungimento di output reali.
La sfida di oggi consiste nello scegliere quale strada intraprendere e come intraprenderla per fare dell’AI una risorsa senza eguali.
L.V.
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