La psicologia clinica sta passando attraverso una vera e propria ondata rivoluzionaria: gli strumenti di realtà virtuale non sono più confinati alla sperimentazione, ma assumono le sembianze di spazi terapeutici. Il punto nevralgico della questione riguarda il fatto che gli strumenti di VR consentono la costruzione di veri e propri ambienti immersivi: in questo modo, appare semplice e immediato replicare situazioni di vita quotidiana. Più nello specifico, per il paziente diventa possibile rivivere momenti legati a disturbi psichici a scopo terapeutico: grazie ad alti livelli di controllo sperimentale, viene sfruttata questa capacità per il trattamento di diverse patologie.
Dunque, tali strumenti permettono esperienze di embodiment in presenza e vissute in tempo reale, ma, ancor di più, si spingeranno ben oltre. Si stanno direzionando verso la personalizzazione completa delle esperienze riprodotte, tramite l’unione di biosensori e AI: l’obiettivo sembra essere quello di poter modulare la realtà immersiva in modo adattivo, in base alle risposte del paziente. Ma dove si procede? Si va sempre di più verso approcci psicoterapeutici altamente personalizzati e predittivi. Il rischio principale diventa però quello di far venir meno la centralità dell’individuo, dell’esperienza umana e della relazione clinica che si stabilisce tradizionalmente.
Ma occorre analizzare queste tecnologie più nello specifico. La caratteristica principale della realtà virtuale è la costruzione di ambienti multisensoriali, interattivi e immersivi: questo rende possibile l’evocazione di stati emotivi e l’osservazione di comportamenti specifici. In questo modo, il paziente riesce a interagire con il proprio disturbo all’interno di realtà create e costruite ad hoc: non è esposto ai rischi che l’esperienza comporterebbe nel concreto. Ne sono un esempio i viaggi in aereo o le interazioni in contesti socialmente affollati.
Gli strumenti di realtà virtuale ridefiniscono in toto la psicoterapia e lo fanno in modo bidirezionale: viene rivoluzionato il rapporto tra il medico e il paziente, collegando il mondo esterno con quello interno.
L.V.
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